Italia Nostra

Data: 25 Marzo 2022

Contro un progetto inutile e devastante per il paesaggio costiero e il golfo di Vasto

Variante ANAS Vasto marina – San Salvo

Oggi come ieri, quando c’erano altre crisi forse nemmeno strutturali, si continuano ad annunciare misure per la crescita e programmi di sviluppo In Abruzzo e si ripetono come un mantra le solite formule: grandi opere in cemento e asfalto, quale toccasana. Occorrerebbe sfatare il mito di interventi miracolosi per soddisfare l’imperativo economico, tralasciando i solenni annunci sull’ammodernamento delle ferrovie le quali, a loro volta, sono peggiorate, per non parlare delle tratte ferrate regionali che quando funzionano sacrificano le esigenze dei pendolari.

L’ANAS dovrebbe rendersi conto dello spreco di denaro pubblico per un’opera la cui validità economica e ambientale non è stata assolutamente dimostrata Questo progetto minaccia di distruggere il bene comune più prezioso ovvero la bellezza del nostro litorale vastese con la realizzazione di un viadotto su Fosso Marino, dell’altezza di 35 metri e per una lunghezza di 300 metri, cancellando tutta la visuale del centro storico di Vasto con un impatto dirompente sull’intero paesaggio marino e costiero sottoposto a vincolo paesaggistico ed a rischio di dissesto idrogeologico, sfregiando un paesaggio caratterizzato da una bellissima e stucchevole armonia. Si annuncia un progetto di pesante impatto su un’area che ha una sua unitarietà, un suo equilibrio, che ora rischia di non averla più negando definitivamente la godibilità del paesaggio alla vista dell’osservatore; interventi del genere non fanno altro che disperdere e snaturare irreversibilmente equilibri di immagine e di naturalità consolidati, producendo una preoccupante e pericolosa tendenza irrispettosa della tutela del patrimonio culturale, naturale, paesaggistico ed archeologico e dimostrando ancora una volta come la politica economica del governo e dell’ANAS sia arretrata e inadatta alla storia e alla cultura del nostro paese. Si tratta di una opera lesiva degli interessi della collettività, e per non pensare poi al risultato che sarà quello dei clamorosi. ritardi, sospensione dei lavori, aumento dei prezzi, stravolgimenti disastrosi per l’ambiente con scarsa incidenza nel risolvere i problemi del traffico. E non si dica che chi si oppone alla sua realizzazione è contro la modernità, poiché il futuro non lo rappresenta di certo una strada con ponti, gallerie, asfalto e cemento, sfregiando l’ambiente . Ai politici decisori e responsabili dell’ANAS si vuol ricordare che più cresce il debito pubblico più si erode il bene comune che è patrimonio collettivo, va, inoltre, rimarcata l’esclusione dei cittadini da una scelta progettuale cosi importante ritenendo, probabilmente che essi non possono e non devono interloquire nei “processi decisionali”di governo del territorio.

Nella relazione progettuale si menziona che il nuovo tracciato stradale (variante SS16), individuato nell’entroterra, pur presentando delle lievi criticità, è giustificato dal fatto che essendo l’attuale profilo inserito all’interno di un ambito territoriale caratterizzato dalla presenza di una zona costiera in cui sono presenti abitati come Vasto marina e San Salvo marina, in parallelo con la linea ferroviaria e l’attraversamento di terreni agricoli, si eviterebbe il caos di traffico durante il periodo estivo.

Si afferma inoltre che si tratta di un progetto importante che ha una valenza strategica sul piano infrastrutturale per l’Abruzzo e per tutto il litorale della Costa Teatina e che la realizzazione della variante SS16 nel tratto Vasto Sud – San Salvo Marina dal Km 517 al Km 524 , avrà una lunghezza complessiva di 9 chilometri che sulla base delle tipologie di intervento è stata divisa in 4 tratti:

I Tratto inizia con una rotatoria, poi 300 metri di rettilineo per poi discostarsi dall’attuale viabilità verso Marina di Vasto, poi di nuovo uno svincolo, successivamente la costruzione di un viadotto (denominato Tubello) e di una galleria artificiale lunga 115 metri, poi di nuovo un piccolo rettilineo e successivamente una serie di curve e contro curve, muri di cemento, una serie di piazzole di sosta distribuite lungo il tracciato;

II Tratto si estende per 1445 metri con andamento lineare che si sviluppa lungo e in parallelo alla ferrovia con piazzola di sosta;

III Tratto andamento simile al secondo, mantenendo costante l’affiancamento alla linea ferroviaria con uno svincolo in prossimità della stazione ferroviaria Vasto-San Salvo e nella parte finale del tracciato con un nuovo viadotto terminando con una rotatoria verso via Grasceta e contrada Piane Sant’Angelo, poi realizzazione di sottopassi scatolari e quindi altri muri di cemento, realizzazione di piazzole di sosta, poi curve e contro curve, muri di sostegno, pendenze varie e alla fine del tracciato un secondo viadotto caratterizzato da campate di 20 e 40 metri, poi due curve raccordate da clotoide di flesso per adattarsi alla sede stradale esistente con svincolo solo di svolta a destra;

IV Tratto per il quarto tratto si è dovuto tener conto di una serie di interferenze:

1) collegamento tra via Grasceta e l’attuale svincolo di raccordo tra la SS 650;

2) raccordo tra la SS 650 e l’autostrada A 14 Bologna Taranto;

3) interferenze con due rami ferroviari e servizio dell’area industriale;

4) presenza di rischi archeologici dell’area;

5) mantenimento delle fasce di rispetto della ferrovia dall’elettrodotto;

6) aree sottoposte a vincolo idrogeologico Per queste problematicità evidenziate si sono resi necessari inserimenti di opere di scavalco tipo ponti, adeguamenti delle strade esistenti con rispettivi raccordi e la realizzazione di due rotatorie; mentre nella zona a nord di contrada Sant’Angelo si ha la presenza di aree d’interesse archeologico, reperti tumulari e insediativi. Inoltre, a causa della discontinuità dei terreni sottoposti a vincolo per dissesto idrogeologico e per le infrastrutture esistenti, come viabilità e ferrovia si è costretti a realizzare anche rilevati dell’altezza di 10 metri con rotatorie finali e raccordi vari.

Italia Nostra ricorda inoltre ai progettisti e all’ANAS che purtroppo vi è anche una palese mancanza di rispondenza tra quelle che sono le reali problematiche geologiche dei luoghi e le perimetrazioni regionali esistenti; difatti queste ultime individuano la pericolosità a rischio distanti dalla forma e dall’importanza che l’ambiente merita, il nostro è un territorio geologicamente giovane e fragile con una morfologia accidentata con condizioni di instabilità sia endogena che esogena (mareggiate, eventi franosi, terremoti e tsunami) che ha subito drastici cambiamenti negli ultimi anni a causa delle variazioni climatiche, essendo il tratto di costa soggetto ad una franosità documentata storicamente che si manifesta fino ai giorni nostri con episodi puntuali e diffusi a monte e a valle della città di Vasto. Inoltre, per lo stato odierno dell’ecosistema.

A causa delle modificazioni naturali ed antropiche esso è totalmente differente dalla realtà raffigurata e descritta dal Piano di Assetto Idrogeologico della Regione Abruzzo. Per Italia Nostra non è accettabile sotto nessun punto di vista, che si proceda a dar seguito materiale ai propositi per ora ancora sulla carta. Per impedire questo devastante progetto, occorre fare tutto il possibile perché si adottino altre soluzioni per migliorare l’attuale viabilità ricordando all’ente proponente e ai progettisti di tener presente che, come sempre quando si disegna una nuova arteria di mobilità e di trasporto, si fa anche un intervento che scandisce e organizza il territorio determinando le condizioni di vita di coloro che in esso abitano e senza stravolgere un bene primario costituito dall’ambiente, naturale e storico.

24/03/2022

Il Presidente del Consiglio delle Sezioni Italia Nostra Abruzzo Arch. Pierluigi Vinciguerra

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