Dopo averla di fatto congelata per sette anni, i “nuovi barbari” hanno sottratto alla Riserva naturale del Borsacchio delle aree di pregio per servirle su un piatto d’argento ad un manipolo di speculatori.
Definire “nuovi barbari” i 26 Consiglieri Regionali che l’8 maggio hanno votato a favore del taglio della Riserva suona quasi come un complimento; i Barbari veri, almeno, nutrivano un profondo rispetto per la natura. Questi invece hanno dimostrato di disprezzarla.
La “banda dei 26” è stata perseverante. Malgrado gli innumerevoli problemi di cui soffre l’Abruzzo, è riuscita a dedicare quasi una decina di sedute del Consiglio Regionale a quello che deve essere parso a molti osservatori il vero problema della nostra regione: la riperimetrazione di una piccola riserva regionale estesa appena 1.100 HA.