Italia Nostra

Data: 14 Marzo 2011

Penne e le sue mura: un appello per la loro salvaguardia

Un ecomostro minaccia le mura di Penne. Nelle immediate adiacenze della cinta muraria,  tornata finalmente visibile dopo la demolizione di un edificio che ne occultava parzialmente la vista, sorgerà  un fabbricato destinato ad uso commerciale, con due parcheggi sotterranei di pertinenza. Il progetto prevede per il nuovo edificio, che sorgerà nel tratto prospiciente Porta S. Francesco, una differente volumetria  che si svilupperà soprattutto in linea orizzontale occupando uno spazio maggiore e occultando una parte rilevante del patrimonio fortificatorio ancora esistente. La prima fase dei lavori, dopo l’abbattimento dell’edificio preesistente e la rimozione delle macerie, ha conferito un nuovo volto alla veduta delle mura, riportando alla luce tratti dell’antica cinta, degli spalti e un camminamento. Di estrema importanza è  il rinvenimento di una tomba ipogea di epoca romana, ancora in corso di scavo da parte della Soprintendenza Archeologica, la quale – assicura l’impresa realizzatrice dei lavori – <<sarà messa in sicurezza e ispezionabile all’interno della nuova struttura>>. Il progettato edificio andrebbe ad insistere proprio sugli “attenimi”, testimoniati dagli statuti medievali della città, che erano tratti di terreno che per una certa larghezza circondavano le mura, affinché nessuno potesse danneggiarle o stabilirvi “servitù”. Il complesso delle mura, da Porta S. Francesco a Porta Marzia, pur avendo subito gravi manomissioni nel corso del tempo, conserva ancora elementi di continuità, seppure in uno stato di accentuato degrado. I frammenti ancora visibili, gli spalti, le scarpate, i camminamenti, sono stati inglobati dalle abitazioni esistenti. Nonostante ciò, le torri di difesa e alcuni tratti murari sono ancora indenni e necessitano piuttosto di accurati interventi di ripristino e salvaguardia. Per le ragioni sopraesposte il consiglio regionale dell’Abruzzo di Italia Nostra chiede che le mura della città vestina e gli spazi ad esse adiacenti siano oggetto di una speciale tutela  diretta ad evitare che sia messa in pericolo l’integrità del bene, ne sia danneggiata la prospettiva o la luce e alterate le condizioni di ambiente e di decoro, secondo le prescrizioni dell’articolo 45 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.

Il Presidente del C. R Abruzzo di Italia Nostra

Giancarlo Pelagatti

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