Italia Nostra

Data: 29 Dicembre 2013

Due primi interventi della nuova Sezione Vulture Alto Bradano

Si pubblicano due interventi di Vitantonio Iacoviello per la neonata Sezione di Italia Nostra di Vulture Alto Bradano

Alessandro Mancino, capo della divisione sud est Europa di Siemens Energy “vede buone possibilità per il settore (eolico ndr) nel suo complesso, come si legge in una intervista rilasciata a Gianluigi Torchiani. Alla domanda “Quali aree del Paese ritenete più promettenti per un ulteriore sviluppo dell’eolico?” egli risponde “Esistono diverse regioni molto promettenti, prima fra tutte la Basilicata”. Aggiunge che la maggior parte dei siti italiani presenta ormai una ventosità medio- bassa e che è necessario usare turbine sempre più capaci di sfruttare al meglio il vento ( medio basso,ndr) del sito. Avendogli l’intervistatore chiesto quando l’energia eolica avrà lo stesso prezzo dell’energia prodotta con fonti tradizionali, attualmente ancora più conveniente dal punto di vista economico, Mancino risponde così: “ Sono stati fatti grandi progressi, ma non ci siamo ancora. La grid parity (parità di prezzo di cui sopra, ndr)  è più vicina in quelle aree del mondo ad alta ventosità e dove è possibile installare turbine capaci di estrarre la massima energia dal vento. Un sostegno allo sviluppo dell’eolico è quindi ancora assolutamente necessario e, ovviamente, la grid parity deve essere un successo di sistema e non solo imputabile ai produttori di turbine.”… (continua a leggere il documento)

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Eppure a questo punto la questione è di una semplicità estrema. Lasciamo da parte per un momento le ferme opposizioni delle popolazioni interessate alla proposta di impianto solare termodinamico dalla Teknosolar, avendone già trattato sin da quando la stessa è stata resa nota al grande pubblico. Lasciamo stare le polemiche, le accuse, le difese fra popolazione ed Istituzioni. Lasceremmo stare anche il presunto “scoop” del sindaco di Banzi contro la Soprintendenza ai Beni Paesaggistici di Basilicata, “rea”, a suo dire, di aver copiato le parole “dolci ondulazioni… steppa aperta di campi di grano…”. Lasceremmo stare se non fosse che va respinto con sdegno il tentativo di una Istituzione di infangarne un’altra ritenendo così di renderne meno efficace il provvedimento di diniego. Se i termini siano attinti da uno studio oppure da un altro, cosa cambia? La zona interessata è quella descritta nel progetto o quella descritta dai cittadini, dai Comitati, dall’Ing. Cancellara nelle sue Osservazioni e dalla Soprintendenza? Questo conta. La verità è che la zona è effettivamente di pregio, anche ma non solo paesaggistico, come descritta da questi ultimi. Bene ha fatto dunque la Soprintendenza a dare motivato parere negativo. E così stanti le cose, poiché a causa di ciò alla Regione è sottratto ogni  potere autorizzativo,va immediatamente convocata l’ultima conferenza dei servizi nella quale va preso atto del parere negativo di cui sopra e rimessa la questione agli Organismi gerarchicamente superiori individuati dalla legge 241/90. Ormai la giurisprudenza non lascia dubbi in proposito, la Regione non può approvare. Se poi la Regione vuol continuare a consentire scempi territoriali a causa delle proprie gravi inadempienze in materia di salvaguardia anche paesaggistica, tempo verrà nel quale tutte le Associazioni, locali e nazionali, decideranno finalmente di citare i responsabili per tentato o procurato grave danno ambientale e chiederne esemplare condanna.

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