Italia Nostra

Data: 12 Settembre 2023

Auspichiamo fatti concreti e non parole!

La stagione estiva sta per finire ed è bene ricordare ciò che in questo periodo è stato detto per non dimenticarlo per tutto l’inverno.
Qui vogliamo fare riferimento al convegno tenutosi il 25 agosto scorso a San Nicola Arcella il cui tema, a noi caro, riguardava la responsabilità complessiva alla tutela dell’ambiente e dell’ambiente marino sottomarino , evidentemente anche come si presenta a San Nicola Arcella.
Nel convegno si è parlato finalmente della tutela della Posidonia oceanica la cui importanza è fondamentale per la salvaguardia delle acque marine e per gli habitat che la caratterizzano significativamente , e che la vedono localizzata a San Nicola Arcella nell’area del porto rifugio, coincidente con gli specchi d’acqua di ancoraggio per la nautica da diporto, (vedi foto).
La tutela della Posidonia oceanica, lo stato di degrado per la lunga disattenzione negli anni è legata anche alla pulizia dei fondali marini, luoghi dove, esclusi dalla vista , si è gettato di tutto, come spesso abbiamo documentato e richiesto interventi che non sarebbero costati più di qualche festa estiva.
Oggi è cresciuta enormemente l’attenzione verso queste problematiche ambientali importantissime per un turismo competitivo e di qualità, per un turismo che ha ormai generalmente compreso il nesso fondamentale tra valorizzazione e tutela ambientale e ci auguriamo che gli spunti del convegno non vengano portati via dalla brezza di una serata estiva.
Per la tutela della Posidonia Oceanica a San Nicola Arcella Italia Nostra ha da tempo, ma finora inutilmente, lanciato molte grida d’allarme con numerosissimi interventi noti al pubblico e presenti agli atti del comune di San Nicola Arcella e non solo. Purtroppo dalle parole è spesso difficile passare ai fatti, quando questi comportano scelte che cozzano con interessi consolidati.
Le nostre proposte per la tutela dell’habitat della Posidonia oceanica, le ricordiamo, sono queste:
– La rimozione di tutti i corpi morti cementizi di ancoraggio (grossi blocchi di cemento) posizionati sulla Posidonia e nei fondali che hanno gravemente danneggiato i posidonieti, al pari di come si sta facendo nei fondali dell’Isola Dino grazie anche al contributo importante della Guardia costiera di Maratea;
– Introduzione di sistemi di ancoraggio ecosostenibili che non danneggino la Posidonia oceanica ma ne consentano la ricostituzione in un buono stato di conservazione;
– Sensibile riduzione del numero degli ancoraggi considerato il forte carico inquinante che centinaia di imbarcazioni da diporto determinano sul posidonieto ed anche sulla sicurezza della balneazione in un ampio tratto di mare quasi completamente saturato da queste.
Tre semplici proposte di buon senso…..
Vedremo se ci sarà la volontà e l’interesse per scelte efficaci ed utili all’ambiente marino in particolare o se si è trattato delle solite facezie estive.
12 settembre 2023

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