Italia Nostra

Data: 1 Ottobre 2018

BELLEZZA IN CENERE. In fiamme la macchia mediterranea di Sovereto (Crotone)

Dopo la tremenda “estate dei roghi” 2017, quella di quest’anno è trascorsa relativamente tranquilla. L’arrivo dell’autunno, con temperature più miti, qualche pioggia nell’interno e storica ridotta incidenza d’incendi, ci autorizzava ormai a tirare un sospiro di sollievo. L’illusione è durata poco: martedì 25 settembre l’inferno si è scatenato in provincia di Crotone. In una giornata di gran vento di tramontana diversi focolai d’incendio ne hanno funestato il territorio, alcuni addirittura nel perimetro dell’area urbana. Escludendo qualche timore per le abitazioni e temporanei disagi alla circolazione stradale, sembrava che non ci fossero conseguenze di rilievo. Non così nel comune di Isola Capo Rizzuto, dove a bruciare era la macchia mediterranea di Sovereto, in piena Area marina protetta. Favorite dal forte vento, le fiamme hanno aggredito rapidamente la vegetazione di uno dei luoghi più belli del litorale jonico e della stessa Calabria.

Col suo nome, Sovereto rimanda ad altri toponimi presenti nel Paese che hanno radice etimologica nel termine latino “suber” (sughero). Un tempo le querce da sughero erano molto diffuse nel Crotonese, giungendo a creare folti boschi fin quasi al mare. La Riforma agraria dei primi anni Cinquanta, affidata all’Opera Valorizzazione Sila, le sacrificò estesamente a beneficio di terreni assegnati a numerosi piccoli coltivatori. Querce ne sono rimaste ben poche e la macchia di Sovereto si caratterizza oggi prevalentemente per i pini marittimi e rigogliosi cespugli di timo, lentisco, ginepri, cisti e filliree. Ma località è soprattutto apprezzata per la sua spiaggia, un incantevole scenario naturale lungo gli oltre 40 km di costa dell’Area marina protetta “Capo Rizzuto”, conosciuta anche come “la spiaggia dei gigli”. Si tratta dei rarissimi gigli marini (Pancratium maritimum) che crescono tra le sue dune. Disseminati qua e là, delicati e profumati nella fioritura estiva, offrono insieme alla sabbia rossiccia, alle scogliere di calcarenite, al mare cristallino e alla folta vegetazione retrostante una superba tavolozza di colori e una miriade di sensazioni.

Purtroppo, abbiamo anche la sensazione che tanta Bellezza non sia adeguatamente apprezzata, non si voglia valorizzarla in modo responsabile e addirittura si voglia distruggerla per sempre. Incendi plurimi, che scoppiano in giornate ventose e appaiono alquanto concentrati in determinati territori, fanno pensare ad un’unica o consociata regia criminale e alla volontà d’infliggere il massimo danno. Già nell’estate 2017 la macchia mediterranea di Sovereto subì un grosso incendio. In passato altri roghi e il taglio abusivo di alberi, mai del tutto cessato, le hanno sottratto quote significative dello splendore originario. L’incendio del 25 settembre, probabilmente il più grave nonostante il consistente intervento di uomini e mezzi dei Vigili del fuoco e di Calabria Verde, conferma un accanimento che sembra non avere fine. Che dietro non ci siano “piromani per caso” è evidente. Ci viene da pensare che si tratti di atti di ritorsione, facili e rozzi, contro simboli di quel patrimonio di Bellezza che appartiene a tutti, da parte di chi si è visto negare “libertà edilizie” o permessi di altra natura, incompatibili con luoghi soggetti a precisi vincoli di tutela. O forse c’è dell’altro.

Come Italia Nostra non possiamo che augurarci che l’iter investigativo dei tutori della legge faccia il suo corso e dia le risposte attese. Come Sezione di Crotone non possiamo tuttavia sottovalutare le difficoltà “ambientali” che il nostro territorio offre. Non a caso ad un tutore della legge, il brigadiere Salvatore Salerno dei Carabinieri Forestale, abbiamo conferito, insieme al comandante regionale Giorgio Maria Borrelli, il Premio “Umberto Zanotti Bianco” 2018. Nonostante minacce personali e ritorsioni sfociate nel criminale taglio di numerosi e pregiati esemplari di pino laricio, il brigadiere Salerno è uno di quegli uomini che continua con passione e senso del dovere la sua opera a difesa del patrimonio naturale e per il rispetto della legge. E’ ai Carabinieri Forestale, alle altre Forze dell’ordine ed a tutti i civili di buona volontà (istituzioni, enti locali, associazioni) che guardiamo e ci appelliamo perché Sovereto e tanti altri luoghi a rischio del Paese possano sopravvivere in sicurezza e Bellezza.

Giulio Grilletta, vice presidente Sezione “U. Zanotti Bianco” – Crotone

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