Italia Nostra

Data: 12 Luglio 2018

Catanzaro: petizione popolare per la tutela del quartiere Maddalena e il centro storico

L’ASSOCIAZIONE ITALIA NOSTRA SEZIONE DI CATANZARO, PROPONE ALLA POPOLAZIONE, FORZE POLITICHE E SOCIALI UNA PETIZIONE VOLTA ALLA REVOCA (o RIALLOCAZIONE) DEI FINANZIAMENTI REGIONALI ASSEGNATI AL COMUNE DI CATANZARO, NELL’AMBITO DELL’EDILIZIA PUBBLICA RESIDENZIALE, CON IL PARTENARIATO LOCALE (EX L.R. 33/1996), DA LOCALIZZARE, PREVIA LA DEMOLIZIONE, NEL GIÀ CONVENTO DELLA MADDALENA DEL XVI SECOLO, ADIBITO A SCUOLA ELEMENTARE, PER L’EDIFICAZIONE DI RESIDENZE PER FAMIGLIE DI MILITARI. SONO, CONTESTUALMENTE, PREVISTE, NEI PROGETTI COMUNALI, LA DEMOLIZIONE DI ALTRE DUE STRUTTURE EX CONVENTI, DEL XVI, XVII SECOLO, STRUTTURE CHE, OPPORTUNAMENTE RESTAURATE, FAREBBERO LA FORTUNA DI QUALUNQUE CENTRO STORICO!

Il quartiere Maddalena, che prende il nome dal convento e chiesa esistenti fin dal XVI sec., è uno dei quartieri più importanti della città, dove nel passato sono state localizzate importanti funzioni urbane, religiose, giudiziarie e produttive (filanda Bianchi) e numerosi palazzi nobiliari (Marincola, Veraldi, De Salazar, De Riso ecc) e, fino a tempi recenti, sede di botteghe artigiane qualificate (ebanisti, restauratori, decoratori, argentieri ecc.). Nel recente passato incolti amministratori hanno procurato ferite gravi con la demolizione e realizzazione di due complessi edilizi residenziali, gli immobili noti come “palazzo Silipo”, (adiacente alla chiesetta storica della Maddalena) e “palazzo Failla” che hanno non poco alterato l’assetto complessivo. Trattasi inoltre di un quartiere tipico dell’assetto urbano della città che si dipana in stretti vicoli e si attesta su una piccola piazzetta triangolare posta sul declivio sud della città. In realtà al di là dei palazzi nobiliari citati, l’edilizia presente è di piccole strutture residenziali tipiche dell’età medievale e oltre, dove la nuova costruzione calerebbe come un inutile oggetto estraneo ai contesti. Un quartiere di difficile accesso dove sono inesistenti i parcheggi anche per gli abitanti attuali; il convento si attesta alla base dell’omonima piazzetta triangolare e posto in un “cul de sac” da cui è difficile uscire.

Distruggere l’ex convento, che malgrado le recenti trasformazioni mantiene le strutture originarie intatte, con la tipica mutatura in tufo anche se occultata da paramenti in cemento e intonaci recenti, vuol dire procurare una ferita indelebile e definitiva al centro storico della città già fortemente compromesso da precedenti demolizioni che, alterando il primitivo assetto medievale hanno sortito un ibrido che fa annoverare la città tra le più brutte d’Italia. In questo SACCHEGGIO, sono sopravvissute alcune strutture site nei quartieri periferici, oggi oggetto di pernicioso interesse dell’Amministrazione comunale, che vorrebbe distruggere manufatti rinascimentali, degradati e alterati da decenni di colpevole incuria (CONVENTO DELLA MADDALENA, CONVENTO DELLA STELLA costruiti tra XVI e XVII sec.), PER REALIZZARE RESIDENZE PER MILITARI ( L.R.33/1996). Inoltre il CONVENTO DI S. AGOSTINO già OSPEDALE CIVILE (XVII SEC.) che si vorrebbe demolire e adibire a varie funzioni. Nel convento della Stella, dove esiste un contenzioso sulla proprietà, si è preserntato, con la Regione, sul fondo europeo Horizon 2020 ”SmartINSPACT”, un progetto per la realizzazione di residenze milirari! SEMBRA STRANO CHE SI REALIZZINO TANTE RESIDENZE MILITARI OGGI CHE LA DIVISIONE MILITARE NON CÈ PIÙ NELLA CITTÀ!

Nel centro storico, d’altra parte, l’unica cosa di cui non si sente la necessità, è di residenze: moltissime sfitte quasi tutte degradate che aspettano di essere recuperate, attraverso un’opera di vera rigenerazione urbana, rispettosa dei caratteri originari.

SI DELINEA UN VERO ATTENTATO AL CENTRO STORICO CUI INTENDIAMO OPPORCI CON TUTTE LE NOSTRE FORZE APPELLANDOCI ALLE FORZE SANE DI QUESTA CITTA’, REGIONE, SOPRINTENDENZA E IN CAMPO NAZIONALE AL FINE DI SCONFIGGERE L’ANTISTORICO PROGETTO POSTO IN CAMPO DALL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

LA NOSTRA PROPOSTA È CHE L’IMMOBILE RESTAURATOVENGA ADIBITO A STRUTTURE UNIVERSITARIE E DI RICERCA MANCANTI IN CITTÀ, dove per reperire locali da adibire a Master universitari si è chiuso l’Archivio Storico Comunale, che dopo anni era stato fasticosamente allestito!

I calcoli di milioni di euro (quattro) necessari al restauro della Maddalena sono volutamente gonfiati a dismisura per dare una giustificazione plausibile ad un assurdo progetto di ricostruzione che costerà molto di più, visto che sono previsti due milioni di euro per la sola demolizione del vecchio fabbricato, mentre non viene per niente menzionato la perdita storica della città e il danno all’immagine complessiva.

La realtà è che IL COMUNE DI CATANZARO È ORMAI DA ANNI CHE HA RINUNCIATO AD UNA RAZIONALE PIANIFICAZIONE URBANISTICA (si vedano le vicende per la redazione del PSC, ancora mancante, di adeguamento alla legge regionale 19/2002!) e pertanto è sempre impreparato a programmare una strategia volta a utilizzare proficuamente, senza demolire antichi fabbricati, i finanziamenti regionali ed europei. Ciò è dimostrato dall’incapacità di redigere, a partire dal secondo dopoguerra, un piano urbanistico in grado di prefigurare uno sviluppo reale della città capoluogo di regione. I progetti e piani hanno sempre guardato più agli interessi particolari, di proprietari e costruttori, che alla reale necessità della popolazione e allo sviluppo della città, che sempre più sprofonda nello spopolamento e caos edilizio.

IL CENTRO STORICO MALGRADO TUTTO MANTIENE UNA RICONOSCIBILITA’. SALVIAMOLO E PRESERVIAMOLO DA ULTERIORI MANOMISSIONI, ANCHE ATTRAVERSO QUESTA PETIZIONE.

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