Italia Nostra

Data: 1 Marzo 2018

Crotone, accolta dal Comune la proposta di dedicare il Parco delle Rose a Vincenzo Scaramuzza

Vincenzo Scaramuzza, il Maestro dei grandi pianisti*

In un periodo in cui la memoria per gli uomini e le donne che, nel recente passato hanno onorato con la loro vita ed il lavoro svolto le nostre città, tende ad affievolirsi sempre di più, in una sorta di nemesi storica, noi vogliamo ricordare la figura del musicista e compositore crotonese Vincenzo Scaramuzza, dedicandogli – insieme al Comune – un parco urbano, creato da Italia Nostra insieme al Comune ed alle scuole cittadine nel 1980. Tale proposta, avanzata dall’associazione a più riprese, il 7 settembre 2010 all’Amministrazione comunale dell’epoca ed il 17 giugno 2017 all’attuale, è stata finalmente accolta.

Viene premiato – dopo tanti anni – l’impegno fattivo e la fiducia di Italia Nostra nei valori della Costituzione italiana ed in particolare nell’articolo 18, sul “principio di sussidiarietà”, già seguito dall’associazione per l’intitolazione di un altro parco urbano, limitrofo, al senatore a vita Umberto Zanotti Bianco, cofondatore e primo presidente nazionale di Italia Nostra.

Vediamo da vicino il musicista Scaramuzza, che ha dato lustro al suo Paese di nascita, l’Italia, e all’Argentina che lo ha accolto.

Nato a Crotone il 19 Giugno 1885 da Francesco, musicista, e da Carolina Macri; terzo di sette figli, fu un precoce e apprezzato pianista. Diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli, tenne numerosi concerti in Italia finchè non decise di emigrare in Argentina nel 1907, dove fondò l’Accademia di musica “Vincenzo Scaramuzza”.

Grazie alla sua scuola, in breve tempo acquisì fama internazionale formando generazioni di validi pianisti, ideando e sperimentando un metodo e una tecnica innovativa fatta del corretto uso della mano, del braccio e di tutto l’apparato anatomico, puntando sulla concentrazione, sul rilassamento muscolare e dei tendini, esercizi di respirazione molto vicini allo yoga.

Tale intuizione, geniale, gli valse fama e onori in tutto il mondo, e i suoi migliori studenti divennero straordinari concertisti, come Martha Argerich, Bruno Leonardo Gerber, Emilio Rabaglino ed altri.

Per le sue capacità artistiche e didattiche, numerosi gli attestati di stima nei suoi confronti da parte di artisti famosi quali Arthur Rubinstein, Carlo Zecchi, Claudio Arrau.

Rubinstein aveva autografato una propria foto con la dicitura ”Al gran Maestro Scaramuzza, con ammirazione ed invidia per il suo magnifico lavoro artistico”. Altri lo hanno definito “Scienziato della tecnica pianistica”. Scaramuzza non ha lasciato scritti ma una sua studentessa, Maria Rosa Oubina de Castro, ha ricostruito un testo sulla base degli appunti da lui lasciati.

L’attività concertistica, che il maestro alternava a quella didattica, fu interrotta per motivi di salute nel 1923. Il musicista, che non aveva mai rinunciato alla cittadinanza italiana, scomparve a Buenos Aires il 24 marzo 1968. Dei quattro figli avuti dalla moglie, Sara Bagnati, sua ex-allieva, gli sopravvisse unicamente Riccardo, medico.

Solo da una decina di anni a questa parte, Crotone, sua città natale, si sta ricordando di lui, con alcune iniziative. La Società Beethoven ha intitolato a suo nome un concorso internazionale musicale ed il 24 febbraio 2008 gli è stato dedicato un concerto con la famosa pianista Martha Argerich, l’allieva prediletta. L’Istituto Statale “G.V.Gravina” negli anni scorsi ha intitolato il Liceo Musicale a Vincenzo Scaramuzza e ha costituito un’orchestra giovanile che si esibisce con successo.

Con l’intitolazione del parco urbano a Vincenzo Scaramuzza e con il Premio Scaramuzza istituito dal Comune di Crotone, sarà finalmente risarcito l’illustre musicista dei lunghi anni di oblio da parte della città natale e nello stesso tempo sarà proposto alle giovani generazioni un modello di vita e un esempio di amore e passione per la musica straordinariamente attuali.

Teresa Liguori – Presidente Collegio nazionale Probiviri Italia Nostra

 

*Da “Il Maestro dei grandi pianisti. Genialità di un artista e di un didatta” di Pamela I.E.Panzica -Casa Musicale Eco 2012

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