La falesia che segna il confine nord del Santuario Madonna della Grotta in Praia a Mare, a sinistra dei primi gradini della scalinata (proprio lì dove doveva essere realizzato l’ascensore) è uno dei pochi luoghi della Calabria, non compresi nell’area protetta dell’isola di Dino, che annovera la presenza di una colonia di Primule Palinuri, la specie vegetale tra le più rare che necessitano di una protezione rigorosa in quanto il suo aerale, oltre che essere molto ristretto è anche molto frammentato. La specie è inserita nella convenzione di Berna, negli allegati 2 e 4 della Direttiva 92/43 CEE e nelle Liste Rosse IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) nella categoria “Vulnerabile” che comprende quelle entità le cui popolazioni di specie vegetali hanno subito una forte riduzione e la cui sopravvivenza non è assicurata.
Accanto alla Primula Palinuri, fiorisce un altro endemismo del nostro territorio, che ha trovato nella falesia del Monte Vingiolo l’habitat ideale per sopravvivere: ci riferiamo al Garofano delle Rupi (Dianthus Rupicola) anche esso inserito nell’allegato II della Direttiva Habitat tra le specie di importanza comunitaria e nelle Liste Rosse della flora italiana IUCN.
Tali rare piante hanno la caratteristica di attecchire nelle fessure della roccia, dove le radici si incuneano in profondità nel terreno di raccolta.
La Regione Calabria ha inteso salvaguardarle e con la L.R. n. 30 del 26 novembre 2001 e s.m.i. ha inserito Primula Palinuri e Dianthus Rupicola nell’all. A della flora spontanea a protezione assoluta e ne ha vietato la raccolta, l’asportazione ed il danneggiamento.
Tali specie vegetali sono importanti per l’intera Umanità e Praia a Mare ha il compito di proteggerle e preservarle dall’estinzione nel suo territorio, un compito importante che contribuisce, anche con il suo piccolo apporto, a mantenere quel delicatissimo equilibrio che sostiene la Terra.
Questo è il modo più corretto di vedere le cose, non banalizzandole, non sottovalutandole.
Abbiamo “dei tesori sotto gli occhi e non riusciamo a vederli”, gioielli di biodiversità, rarissimi e a pericolo di estinzione. La colonia di Primula Palinuri fiorirà fra poco, tra febbraio e marzo, sulla falesia del Santuario Madonna della Grotta, ancora in gran parte inesplorata e sconosciuta per le specie vegetali che potrebbe ospitare. Ma costituisce una scenografia straordinaria come straordinarie sono le due specie vegetali che vi crescono.
La Primula Palinuri è così preziosa e rara che lo Stato Italiano nel 1985 le ha dedicato un francobollo nella serie Flora da Salvare ed è diventata il simboli del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Si tiene la “Festa della Primula Palinuri” promossa da un comitato che raccoglie insieme associazioni turistiche, del commercio e della tutela ambientale. Hanno legato sul Cilento argomenti attinenti la botanica con quelli dell’alimentazione e ne hanno fatto una specificità del territorio interessando CNR, Università ed altri Enti. In queste iniziative hanno coinvolto le scuole sulla tematica della salvaguardia ambientale per sensibilizzare i giovani sull’importanza della tutela delle specie protette.
Vi è una uguale attenzione sul territorio della cittadina tirrenica per le risorse ambientali che possiede e per coniugare in modo corretto tutela della biodiversità e valorizzazione? Diremmo proprio di no e potremmo fare vari esempi del resto ben noti (fondali a posidonia, grotte dell’isola Dino, ecc.).
Qui vogliamo solo evidenziare che il sito dove è documentata e ben visibile la presenza delle due rarissime specie vegetali, Primula Palinuri e Dianthus Rupicola, sulla falesia, appunto, del Santuario Madonna della Grotta , vi è presenza di rifiuti. E possibile vedere una bottiglia di plastica o una busta su un cespuglio di Garofano delle Rupi.
Chiediamo pertanto alle autorità comunali non solo di ripulire con la dovuta accortezza tale sito dalla spazzatura presente e quant’altro, ma anche e soprattutto di proteggerlo, recintandolo con gli accorgimenti più opportuni (staccionata), ed apponendo dei cartelli con riferimenti descrittivi delle due preziose specie presenti. E’ questo il modo migliore per fare opera meritoria di tutela ambientale con piccoli ma significativi interventi e nel contempo promuovere un territorio ed un sito.