Fondali Isola Dino: cade nel vuoto la richiesta di Italia Nostra al Comune di Praia a Mare
Caduta nel vuoto la richiesta di Italia Nostra al Comune di Praia a Mare. Ma questa è la situazione che non si può nascondere.
Il 7 ottobre scorso abbiamo inoltrato una lettera al Sindaco di Praia a Mare con la richiesta di fare qualcosa di concreto per l’ambiente ed il mare.
Abbiamo chiesto di prevedere nel Bilancio comunale un piccolo stanziamento da destinare annualmente alla pulizia dei fondali intorno all’Isola Dino, dopo che Italia Nostra nell’ottobre 2019 ne aveva ripulito un ampio tratto stappando dai fondali 7 tonnellate di rifiuti.
Un’ istanza di intervento dunque veramente utile e necessaria per l’ambiente, la biodiversità, il mare, il turismo in un’area che è sito di interesse comunitario, zona speciale di conservazione. Nel fare questa richiesta al comune siamo certi di aver interpretato la volontà dei cittadini di Praia a Mare e dei tanti turisti che hanno pure qui casa che certamente vorrebbero che i luoghi più significativi e rinomati del territorio comunale fossero tutelati utilizzando anche in questo modo i tributi e tasse che versano al comune che spesso purtroppo vengono malamente spesi (vedi filare di platani adulti piantati e ripiantati sulla spiaggia moltissimi dei quali sono seccati).
Non abbiamo ricevuto alcuna risposta, non abbiamo notizie di stanziamenti per la pulizia e la manutenzione ordinaria dei fondali, non abbiamo notizia di interventi in corso e tutto ciò va in direzione opposta all’interesse primario che questo paese avrebbe a tutelare l’ambiente e la biodiversità nei fondali anche ai fini turistici.
Avevamo ben motivo di chiedere questo stanziamento annuale del comune che avrebbe apportato anche piccole ricadute a vantaggio degli addetti al settore. Infatti le foto che pubblichiamo evidenziano chiaramente quello che c’è nella parte più settentrionale dei fondali dell’Isola Dino: una distesa di copertoni , corde e quant’altro, a poca distanza dalla riva, dannosa per l’ambiente marino, che ha distrutto la Posidonia, che è fattore inquinante, e questo a circa 8 metri di profondità e lungo il tratto di spiaggia Bandiera Blu. Insomma una vera e propria intollerabile situazione che il comune di Praia a Mare avrebbe tutto l’interesse ad eliminare dalla vista di chi si farà il bagno in quel tratto di mare nella prossima stagione estiva.
Non avendo dunque ricevuto risposta, non resta che rivolgerci al Ministero dell’Ambiente ed alla Regione Calabria per segnalare tale situazione all’interno di un’area Sic-ZSC che in base alla legge si ha il dovere di tutelare.
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