Sembrava che le piogge che hanno caratterizzato questo inverno freddo e piovoso volessero dare un pò di tregua al già dissestato e fragile territorio del crotonese, ma la grandinata notturna di mercoledì 7 marzo ha contribuito ad aumentare il disagio delle popolazioni, con nuove frane, smottamenti, alluvioni argillose con conseguenti rischi per l’incolumità delle persone e per l’ambiente. Particolamente difficile la situazione a Strongoli, non lontano dal capoluogo, il cui territorio è stato investito da nuovi smottamenti che hanno reso difficile e pericoloso il transito dei veicoli.
Si rischia di nuovo l’isolamento del paese, com’è avvenuto nello scorso mese di febbraio a causa di tre frane, con conseguenze pesantissime anche per l’economia della zona.
Nei giorni scorsi, alcune abitazioni sono state sgomberate per ordinanza del sindaco.
L’emergenza continua dunque: le Istituzioni preposte, in primis la Protezione Civile e l’Amministrazione Provinciale di Crotone, devono intervenire con urgenza per mettere in sicurezza e rendere agibile il transito dei veicoli ed evitare che l’intera comunità subisca i danni di un isolamento forzato, che impedisca qualsiasi attività lavorativa, qualunque spostamento, privandola finanche dei servizi di assistenza essenziali, come il trasporto dei malati cronici nell’ospedale di Crotone.
Non bisogna perdere tempo: il soccorso è tanto più efficace quanto più tempestivo.
Davanti a questo scenario da incubo Italia Nostra si chiede quale prevenzione attiva e passiva sia stata predisposta, quali opere di manutenzione/forestazione/monitoraggio/controllo del territorio i Comuni e l’Amministrazione Provinciale abbiano previsto per proteggere nell’immediato e per il futuro la sicurezza dei cittadini e per salvaguardare l’ambiente.
Perché non succeda che, dopo l’emergenza, tutto ritorni nella solita “normalità”.
Crotone, 8 marzo 2012
Teresa Liguori presidente sezione di Crotone