Intervenire per tempo prima dell’inizio della prossima stagione estiva è il modo più responsabile per affrontare e risolvere un problema che ha un forte impatto sull’economia di un paese ad esclusiva vocazione turistica. I due mesi trascorsi dalla fine della stagione estiva riteniamo siano stati sufficienti per acquisire i dati necessari, riordinare le idee e stabilire i da farsi. Italia Nostra intende dare il proprio contributo per accrescere la consapevolezza e richiamare tutti alle proprie responsabilità (Istituzioni, titolari di imprese turistiche, commercianti, ecc) su una problematica che non riguarda solo il nostro ambiente ma anche la nostra economia. Questo invito è rivolto a quanti hanno a cuore la condizione del nostro mare che è la risorsa primaria che abbiamo.
Nel 2016 in alcuni tratti la situazione delle acque di balneazione nel comune di Praia a Mare è stata particolarmente critica, una delle peggiore tra i comuni dalla fascia tirrenica cosentina. In ben tre aree, tutte interessate da una consistente presenza di lidi, da via Trieste a via Marzabotto le acque di balneazione hanno presentato criticità per fenomeni di inquinamento fecale che hanno portato a superare i parametri di legge consentiti (enterococchi intestinali 200 ed escherichia coli 500).
I tratti interessati, come da grafici ed immagini ripresi dal portale acque di balneazione del Ministero della Salute, sono stati:
1. L’area denominata 50 mt sx canale Fiumarella , già in Classe “Scarsa” per mt 777, che ha superato i parametri consentiti per ben due volte il 22/6/2016 e il 20/7/2016 e che anche per il prossimo anno verrà confermata, presumibilmente, in qualità “scarsa” con divieto di balneazione per tutto il 2017;
2. L’area denominata 50 mt dx Canale Fiumarella, già in Classe “Buona” per mt 408, che ha superato
entrambi i parametri consentiti il 13/09/2016;
La lunghezza dell’area di balneazione che ha evidenziato la descritte criticità è estesa nel suo complesso 1535 mt, entro la quale operano ben 17 lidi.
Le tre aree interessate da fenomeni di inquinamento fecale hanno in comune la presenza di due canali: Canale Fiumarella e Canale Sottomarlane .
Entrambi i canali vengono alimentati da un sistema di rivoli di acqua sorgiva localizzati nella zona denominata “Pantano” a monte del tracciato ferroviario.
Il Comune di Praia a Mare ha creduto di individuare l’origine della contaminazione fecale dei due canali e quindi del mare nella presenza di animali domestici e da cortile i cui escrementi andavano ad interessare i percorsi d’acqua che sfociavano nel mare. A tale fine ha emesso ordinanza n. 28 del 16.06.2016 , vietando con effetto immediato di detenere ed allevare animali di varie specie in un raggio di 500 mt. dalla zona Pantano a ridosso del tracciato ferroviario. A seguito della ordinanza gli allevamenti sono stati rimossi.
Le previsioni e le aspettative del comune di Praia a Mare relativamente alle cause della contaminazione dei due canali, a nostro avviso, si sono rivelate non esatte.
Infatti su intervento diretto ed indiretto di Italia Nostra sia sul Dipartimento Ambiente della Regione Calabria che su altre Amministrazioni ed Autorità, l’Arpacal ha effettuato un primo monitoraggio in data 06.07.2016 disponendo analisi chimiche e microbiologiche di campioni di acque superficiali prelevati nel Canale Fiumarella, comune di Praia a Mare.
Un primo campionamento delle acque è stato effettuato a valle del serbatoio (coordinate 33.897134, 15.777733) direttamente nel letto della Fiumarella, un secondo campionamento a monte del serbatoio, ad una distanza di 100 mt circa.
Nel primo campionamento il parametro “Eschirichia coli” ha raggiunto il valore di 9400, mentre nel secondo campionamento tale valore è stato maggiore di 10.000: valori molto elevati, considerato il processo di diluizione, ben superiori ai limiti fissati per uno scarico, “indice di inquinamento di origine fecale”.
Il secondo monitoraggio è stato effettuato il 24 agosto 2016, a oltre 2 mesi di distanza dalla ordinanza sindacale n. 28/2016 ed ha riguardato l’intero corso del canale Fiumarella.
In sintesi, a monte del tracciato ferroviario i valori di “Eschirichia coli” sono stati di modesta entità, mentre a valle, nel condotto artificiale ed alla foce tale valore di riferimento quasi triplicava i dati del primo campionamento del 7 luglio, indice di un ulteriore e più grave inquinamento fecale della Fiumarella che non consente al corpo idrico di auto depurarsi.
Le conclusioni sono fin troppo ovvie: il forte inquinamento fecale è rilevabile a valle del tracciato ferroviario dove vi è presenza di case e non di allevamenti. Inoltre tale inquinamento parrebbe accentuato maggiormente nei mesi estivi come parrebbero indicare i dati dell’ultimo prelievo dell’Arpacal effettuato in data 27 settembre 2016 presso la foce del canale Fiumarella. Infatti i valori sono stati i seguenti: Escherichia coli 880, Enterococchi 160, sempre indice di inquinamento di origine fecale.
Le aree di balneazione interessate dalle criticità di inquinamento sono di estrema importanza per l’economia locale. Praia a Mare, come Italia Nostra ha di recente rappresentato alle Autorità Regionali , è una delle località più rinomate della costa tirrenica calabrese e non può consentirsi di avere (speriamo di essere smentiti per la prossima stagione turistica) un tratto rilevantissimo di costa per il secondo anno interdetto alla balneazione per tutto il periodo estivo 2017 ed altri due con ricorrenti fenomeni di criticità ambientale. Ciò inevitabilmente determina uno scadimento dell’immagine della cittadina di Praia a Mare come paese turistico, malgrado il conseguimento nel 2016 della Bandiera Blu per un unico tratto di spiaggia.
Come si vuole gestire questa situazione che rappresenta una vera e propria emergenza per il comune di Praia a Mare?
Si vogliono responsabilmente attivare radicali, urgenti ed incisive misure di risanamento ambientale sia per il Canale Fiumarella che per il Sottocanale Marlane, individuando puntualmente le immissioni inquinanti ed impedendo che queste possano provocare danni ai corsi d’acqua ed al mare; o invece si vuole far finta di niente, minimizzando o tenendo sotto silenzio il problema come se ad immergersi nelle acque del mare non fossero persone in carne ed ossa come tutti noi?
E’ bene ricordare che, in base alle norme nazionali di attuazione delle Direttive comunitarie relative alla gestione della qualità delle acque di balneazione, non solo le autorità competenti (leggi i comuni) hanno il compito di delimitare le acque non adibite alla balneazione e di apporre nelle zone interessate apposita segnaletica in un ubicazione facilmente accessibile; ma hanno altresì il compito di divulgare con tempestività, con adeguati mezzi e tecnologie di comunicazione, tra cui Internet, le informazioni sulle acque di balneazione. Inoltre chi vuole informarsi sui luoghi dove trascorrere le proprie vacanze ha mille modi per farlo utilizzando la rete con un semplice clic.
E allora non è meglio affrontare il problema una volta per tutte?
Italia Nostra da parte sua già da tempo ha investito della problematica sin qui evidenziata varie Amministrazioni ed Autorità e continuerà a farlo. Da ultimo con nota del 27 luglio 2016 ha richiesto alla Regione Calabria e specificatamente all’assessore all’ambiente dott.ssa Antonella Rizzo di destinare con urgenza appropriate risorse per la bonifica radicale del Canale Fiumarella e ora anche del Sottocanale Marlane, assoluta priorità nell’ambito della balneabilità del nostro mare. Ma più che un Associazione, il ruolo decisivo può e deve svolgerlo direttamente il Comune di Praia a Mare.
Benché richieste, non abbiamo notizie in merito. Ci auguriamo che tale problematica di primaria importanza sia nell’agenda di questa Amministrazione prima che la stessa esaurisca il proprio mandato elettorale, trovando, nel contempo, il modo di far conoscere alla pubblica opinione quali azioni abbia messo in essere per rimuovere le cause dell’inquinamento e per il migliorare la qualità delle acque di balneazione, come, del resto, è previsto dalla legge.
ITALIA NOSTRA – PRESIDIO DI PRAIA A MARE
Praia a Mare, 26/11/2016