Italia Nostra

Data: 16 Marzo 2018

La Cattolica di Stilo – gioiello dell’arte bizantina in Calabria

Doverosa riconoscenza alle due personalità che l’hanno salvata: Paolo Orsi ed Umberto Zanotti Bianco

Nel terzo itinerario culturale e paesaggistico della Magna Grecia di Italia Nostra-Crotone del 10 marzo 2018, una tappa molto suggestiva è stata quella di Stilo, l’antica stazione itineraria romana di Stilida lungo l’Itinerario Marittimo a “400 stadi dal promontorio Zeferio ed a 600 da Naus” (Capo Nao-Colonne).

In quel territorio, lungo la fertile valle dello Stilaro, da cui prende il nome, si trasferirono gli abitanti di Caulonia – antica colonia magno greca dell’VIII sec. a. C. distrutta nel 389 a. C. Il Museo ed il parco archeologico di Kaulon sono stati altra rilevante tappa dell’itinerario culturale su ferro.

Sul fianco del monte Consolino, una rupe ancora oggi selvaggia, dominata dai resti del Castello normanno, adagiata, anzi quasi nascosta accanto alla roccia, si erge la Cattolica di Stilo, un autentico gioiello dell’arte bizantina in Calabria, del IX-X secolo d.C.

Suggestiva quanto misteriosa, racchiusa tra cielo terra natura e paesaggio, la Cattolica ha rischiato di essere perduta per sempre senza l’intervento di due Grandi Uomini che l’ hanno salvata da distruzione sicura, consentendo a tante migliaia di persone, nel corso degli anni, ormai più di un secolo, di poterla ammirare: Paolo Orsi ed Umberto Zanotti Bianco. Il primo, roveretano, numismatico, archeologo, (1859-1935), il secondo, piemontese, filantropo,  scrittore (1889-1963).

Paolo Orsi, già direttore del Museo Archeologico di Siracusa, nel 1907 ebbe l’incarico di organizzare la Soprintendenza Archeologica della Calabria, conducendo così campagne di scavi sia in Sicilia che in Calabria (tra le altre, a Kaulon, a Krimisa, Tempio di Apollo Aleo, a Sibari) ed aveva contribuito a salvare Capo Colonna, allora definita “Una cava di pietra”, dalla totale distruzione.
L’incontro tra i due studiosi avvenne nel 1911, su un traghetto che riportava l’archeologo in Sicilia. Da allora altri incontri e corrispondenze tra l’archeologo roveretano ed il gentiluomo piemontese, entrambi diventati meridionali per amore della Cultura e della Magna Grecia.

….”Quando nel giugno 1911 io visitai per la prima volta la Cattolica, la trovai in condizioni deplorevoli….Sulle cupole, sull’interposta terrazza una florida macchia di lentischi ed euforbie colossali”…. “Un mio progetto di restauri di prima massima venne poi definito dall’architetto prof. Sebastiano Agati, previa una visita nel 1913, e per i buoni uffici di Umberto Zanotti Bianco, delle cui benemerenze calabresi è superfluo spendere parole(*)

Cosa era successo? Zanotti, sollecitato dal suo amico, era intervenuto presso la Regina Margherita di Savoia, che aveva poi convinto ad inviare i finanziamenti per l’esecuzione del restauro della Cattolica, opera completata nel giugno 1914, grazie alla quale era stata salvata dalla rovina!

Nel 1920, con la costituzione a Milano della Società della Magna Grecia, fondata da Zanotti e da Orsi, si cementano sempre di più l’amicizia e la collaborazione tra le due personalità, così diverse quanto affini per sensibilità culturale e passione per il patrimonio artistico calabrese, che viene accentuata in Zanotti grazie all’influenza dell’archeologo roveretano.

…” La comprensione della storia antica, anche attraverso i monumenti che ne sono superstiti, è tanto utile quanto è funzionale a far migliorare il tempo presente”…  Così scriveva Umberto Zanotti Bianco, riferendosi alle scoperte archeologiche della Magna Grecia.

A sua volta, Paolo Orsi, riferendosi a Zanotti, lo definiva: “non mai abbastanza encomiato amico e benefattore della Calabria terra”.

Teresa Liguori – presidente sezione di Crotone

(*) Dal libro “Le chiese basiliane della Calabria” di Paolo Orsi, ristampato nel 1927 grazie al finanziamento di Zanotti

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