La Regione Calabria, Dipartimento “Ambiente e Territorio, con provvedimento dell’11.04.2018 ha sospeso l’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) rilasciata alla società Ecologica 2008 srl, oggi fusa per incorporazione con la COGIFE srl con sede in Milano, per l’istallazione dell’impianto di eliminazione rifiuti pericolosi e non sita in loc. San Sago del comune di Tortora. La sospensione avrà la durata di 180 giorni e comunque per il tempo necessario alla conclusione della procedura VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) richiesta dalla Regione Basilicata in ragione della vicinanza dell’impianto al SIC-ZSC “Valle del Noce”.
Tale provvedimento è strettamente legato all’attività svolta in questi mesi dal comune di Tortora e dalle Associazioni di difesa ambientale, tra cui Italia Nostra che già dal febbraio 2016, attraverso una fitta interlocuzione con il Ministro dell’Ambiente, ed altre Amministrazioni, con più interventi sulla stampa ed altri mezzi di informazione, ha posto il problema della necessità di uno studio (VINCA) volto ad individuare e valutare i principali effetti dell’impianto di San Sago sui siti di interesse comunitario (SIC) tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi, coinvolgendo e chiamando in causa direttamente la Regione Basilicata nella difesa delle proprie aree protette.
Detto ciò , non possiamo però ignorare, anche sulla base delle Misure di Conservazione predisposte dalla Regione Calabria per la difesa degli habitat presenti nei SIC costieri, (misure di conservazione approvate con DGR n. 277 del 19 luglio 2016 e con DM del 27 luglio 2017), che la problematica relativa alla qualità delle acque del Fiume Noce, che ha condizionato e condiziona fortemente la vita degli organismi marini, potrebbe risultare più ampia della Valutazione di Incidenza da condurre sul singolo impianto di San Sago, pur importantissima in quanto riguardante un impianto autorizzato ad eliminare rifiuti pericolosi. Infatti il Fiume Noce costituisce il corpo recettore di numerosi scarichi di impianti di depurazione di più paesi, di cui spesso si è parlato e scritto per la loro inadeguatezza ed anche di scarichi privati di varie attività.
Si legge nelle Misure di Conservazione: “l’inquinamento organico ha causato un intorbidamento delle acque litorali ed una minore penetrazione della luce solare, provocando in qualche caso una progressiva regressione delle praterie di pasidonia. Materiale organico proveniente dal Fiume Noce”, ma anche da altri scarichi a mare, “costituiscono il principale fattore di inquinamento….”
E’ dunque da ritenere che la qualità delle acque del Fiume Noce abbia potuto determinare un possibile inquinamento marino costiero su area vasta in possibile contrasto con la Direttiva 2000/60/CEE e 91/271/CEE per cui a nostro avviso si renderebbero necessari monitoraggi specifici nel rispetto del D.Lgs n. 152/2006 e s.m.i.
Sulla base di queste considerazioni Italia Nostra ha già avviato un’interlocuzione con il Ministero dell’Ambiente e si augura che su questa linea volta a monitorare e ad eliminare tutte le possibili fonti di inquinamento del Fiume Noce e non solo, (a partire dalla costante tenuta a norma degli impianti di depurazione urbani), possano convergere fattivamente le istituzioni locali interessate della Calabria e della Basilicata.
Italia Nostra-Sezione Alto Tirreno Cosentino