Italia Nostra

Data: 4 Ottobre 2013

Palazzo Fazzari, Catanzaro: ultima fermata

Le voci si susseguono da settimane: uno degli affreschi più interessanti e meglio conservati fra quelli dipinti dal fiorentino Federico Andreotti intorno al 1874 su commissione di Achille Fazzari, al piano nobile dell’omonimo palazzo, sarebbe crollato insieme al lampadario. Se la voce dovesse essere confermata sarebbe di una gravità estrema, non solo per il rischio corso da chi ha attraversato quelle sale, ma anche per l’ingente perdita subita dal  patrimonio artistico della città. Ricordiamo che i fratelli fiorentini, Federico ed Enrico Andreotti,  hanno progettato, costruito e decorato il Palazzo Fazzari e che Federico ha eseguito l’intervento pittorico a Palazzo Serravalle, demolito nel 1975, e che gli stessi operarono anche nelle sale del palazzo della Provincia di Cosenza ora magnificamente restaurato.

Se verrà confermato l’accaduto, come dicevamo,  ci troveremo di fronte alla cancellazione di un altro pezzo di storia della città per opera dell’incuria e dell’indifferenza. Che ne sarà delle altre opere di Federico Andreotti e di Alfonso Frangipane, già visibilmente compromesse? Assisteremo allo sgretolarsi di tutto ciò che ha rappresentato una pagina fiera della storia cittadina? Che ne sarà delle sale di Palazzo Fazzari, luogo affascinante che per almeno un secolo ha ospitato i riti dell’aggregazione sociale di questa città? Che ne sarà dell’identità dei cittadini catanzaresi se la storia che potranno raccontare ai loro figli e ai loro nipoti sarà una squallida storia di inettitudine? Nel 1979, la storica dell’arte Emilia Zinzi, s’indignò per il mancato acquisto da parte del Comune di Catanzaro dello stabile che poi andò in gran parte nelle mani della famiglia Nunnari.

Sono passati quasi quarant’anni da quella denuncia ed è chiaro quanto quel mancato acquisto pesi  sul destino del prestigioso edificio e delle sue opere pittoriche. I decori e le strutture, che negli anni settanta certamente non mostravano segni di cedimento, dopo aver lanciato mille segnali di fragilità, sono ora malati terminali davanti ad occhi che non sanno vedere, sommersi da un fiume di inutili parole, nel silenzio assordante dell’indifferenza dei più.

La sezione di Catanzaro di Italia Nostra e la professoressa Maria Adele Teti, quale presidente,  ha organizzato nel 2011, con il comune di Catanzaro,  un convegno sulla figura di Achille Fazzari e del suo palazzo dal quale è emerso chiaramente lo stato di abbandono in cui versano le magnifiche decorazioni pittoriche e ha promosso una raccolta di firme per sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio di perdita di quel patrimonio. Italia Nostra, associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della nazione, invita l’amministrazione comunale della città, la soprintendenza competente e la proprietà di Palazzo Fazzari  a trovare ora qualunque tipo di soluzione allo scopo di avviare al più presto un’energica azione di conservazione e restauro del  patrimonio pittorico e architettonico più prestigioso della città, se non sarà troppo tardi, l’ultima fermata appunto!

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