Sono trascorsi tanti anni ormai dalla devastante alluvione del 14 ottobre 1996, che ha causato ben sei vittime e danni ingenti al territorio, ferite non ancora rimarginate e che si riaprono ancora di più con l’avvicinarsi dell’anniversario. Il quartiere Fondo Gesù, attraversato dal fiume Esaro nella sua interezza, continua ad essere inospitale, con alcuni edifici e baracche situati tuttora nell’argine del fiume, ricoperto da fitta vegetazione che ne impedisce quasi la vista come il defluire verso la foce, anch’essa insabbiata. Gli scarichi in parte riversati nel fiume, che funge da collettore di acque non bonificate. Le opere di messa in sicurezza di tutto il corso dell’Esaro- il c.d. Piano Versace-dal nome del progettista- realizzate solo in parte e non soggette a manutenzione e controllo.
La terribile alluvione del 1996 sembra non aver lasciato tracce se non nelle famiglie delle vittime e negli abitanti del quartiere che vivono a ridosso del fiume, respirando odori malsani che si moltiplicano quando, durante la notte, nuove immissioni inquinanti vengono gettate nel fiume. Dopo tante promesse fatte all’epoca dell’alluvione, finite nel nulla o quasi, gli abitanti di Fondo Gesù – ora- si sentono abbandonati: del quartiere e dei suoi problemi ambientali/sociali se ne parla poco, evidentemente temi troppo scomodi per la politica, ma non per la parrocchia di S. Salvatore che da anni si impegna in attività religiose ed educative e che, nella data del 14 ottobre, ricorda le vittime della alluvione, alla presenza dei familiari e dei rappresentanti delle Istituzioni.
Anche Italia Nostra insieme al Gruppo Archeologico Krotoniate intende ricordare ed onorare le vittime innocenti della alluvione, dedicando loro il progetto di Parco Naturale Fluviale ed Archeologico del fiume Esaro, progetto che, se realizzato, potrebbe restituire al fiume la dignità di antico corso d’acqua- nel volgere dei secoli sempre più umiliato, bistrattato, ridotto a collettore di fogne e di scarichi inquinanti- e sarebbero contemperate le indifferibili esigenze di messa in sicurezza idro-geologica con la tutela dell’ambiente, del paesaggio fluviale e del patrimonio archeologico. Tale proposta fu presentata da Italia Nostra durante il Convegno, organizzato dalla sezione crotonese, “Il Fiume Esaro: ieri, oggi e domani” del 2 Dicembre 2000 e da allora regolarmente riproposta alle Istituzioni, senza aver ottenuto, almeno finora, alcun riscontro.
A nostro parere, un valore aggiunto potrebbe essere rappresentato dal progetto Antica Kroton, alla luce dei rinvenimenti archeologici vecchi e nuovi trovati sulle sponde (resti di fortificazione) e nelle dirette adiacenze (scavi di via Acquabona) del corso fluviale cittadino. Secondo le fonti antiche, in epoca magno-greca, il fiume era in parte navigabile: Teocrito, nel quarto Idillio, descrive la scena dei due pastori che pascolano le greggi e gli armenti lungo le sponde erbose. In epoca ellenistica la foce dell’Esaro fungeva da porto fluviale, arretrata rispetto a quella attuale. Lungo le sponde sorgevano i quartieri degli artigiani, per cui il fiume aveva la duplice funzione di mezzo di comunicazione e di scambi commerciali, oltre a rivestire un ruolo sacrale, dato che i Greci adoravano le divinità delle acque.
La proposta di Parco Fluviale Archeologico sarà presentata nel corso della Giornata della VII Campagna nazionale di Italia Nostra dedicata ai “Paesaggi Sensibili – Paesaggi Fluviali”, organizzata in data 26 ottobre, sabato mattina, proprio nel quartiere di Fondo Gesù insieme ai bambini ed i docenti della scuola primaria del quartiere, alla presenza dei rappresentanti di Associazioni, dei cittadini e delle Autorità.
Nell’auspicio che le Istituzioni vogliano dedicare finalmente attenzione ed ascolto ai gravi problemi ambientali del quartiere, impegnando energie e risorse alla realizzazione del Parco Fluviale “14 ottobre 1996”.
Teresa Liguori – vice Presidente nazionale Italia Nostra
Aderisce il Centro Servizi Volontariato Aurora di Crotone
Locandine:
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Chiesa di S.Salvatore a Fondo Gesù-Crotone
Foce del fiume Esaro
Alberi da frutto lungo le sponde