Italia Nostra

Data: 30 Maggio 2023

San Sago: l’appello del Sindaco di Praia a Mare alle Associazioni Ambientaliste

Venerdì 27 maggio il Sindaco di Praia a Mare, rivolgendosi anche alle Associazioni ambientaliste, ha lanciato un appello alla mobilitazione contro la possibile riapertura dell’impianto per il trattamento di rifiuti liquidi pericolosi in San Sago di Tortora che potrebbe rappresentare una minaccia per il nostro territorio, per la sua economia e per tutte le attività che questa rappresenta.
 
Non abbiamo alcuna remora a garantire il nostro impegno, a sostenere tale appello con qualsiasi azione, a metterci la faccia come stiamo facendo da 8 anni durante i quali abbiamo fatto del nostro meglio per tenere chiuso tale impianto.
Ma permetteteci alcune considerazioni.
 
Le leggi degli affari, del business non hanno avuto alcuna difficoltà a prevalere e a far installare a suo tempo nell’unico posto dove non si sarebbe mai dovuto, un impianto autorizzato a trattare ben 300 tipologie di rifiuti liquidi e di questi bel 150 rifiuti pericolosi da trasportare con cisterne provenienti da tutte le parti d’Italia. Questo territorio vocato al turismo per la bellezza dei suoi luoghi vanto della stessa Regione Calabria, questo territorio che non produce tali rifiuti dovrebbe accollarsi quelli degli altri nel modo peggiore, mettendo a rischio la propria peculiarità e rischiando di azzerare il progresso costruito in questi decenni.
 
Un territorio, il nostro, ricco di bellezze naturali, rinomato ed apprezzato, pur con i suoi problemi, ma allo stesso tempo un territorio debole di potere contrattuale, emarginato, isolato e quindi SACRIFICATO a questi interessi economicistici e non in grado di contrastare con efficacia e coralità quello che gli veniva propinato.
 
Impianti come questi possono costituire una minaccia non solo ambientale ma economica e sociale, per questo abbiamo proposto che la Regione Calabria si doti di una legge che possa impedire la realizzazione di tali impianti dalle uova d’oro in tutti quei territori che hanno una vocazione turistica ben marcata o che abbiano caratteristiche ambientali e paesaggistiche da tutelare nel preminente interesse generale della collettività calabrese.
 
Ma finora non c’è stato nulla da fare e domani 30 maggio, salvo novità, lo vedremo. Allora chiediamo che si faccia sul serio; se non vogliamo questo impianto servono azioni nuove, incisive, di tutti, proprio a partire da quel mondo economico che è il più esposto e che si vuole salvaguardare, ma che è stato il grande assente. Potrebbero servire proposte che nel peggiore dei casi neutralizzino i possibili effetti negativi e garantiscano questo territorio.
 
Ma la battaglia contro l’impianto di San Sago ha dimostrato che se non vi è da parte di tutti ampia e diffusa consapevolezza ambientale non si va da nessuna parte come è successo. Per questo vorremmo affermare, senza alcun intento polemico ma con la massima nettezza, che la questione San Sago non può essere disgiunta o considerata altra cosa dalla più generale battaglia per la difesa dell’ambiente in tutte le sue molteplicità, siano gli alberi, la biodiversità marina, la posidonia oceanica, i Gigli di Mare, le Grotte Marine, la salubrità delle acque del mare e dei fiumi, le dune.
 
Ecco la debolezza di questo territorio dell’Alto Tirreno e le scelte che vengono fatte passare sulla nostra testa dipendono anche da ciò.
 
Italia Nostra Sezione Alto Tirreno Cosentino
29 maggio 2023

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