Indirizzo/Località: Quartiere Bonifanti – Vicolo III di via Bonifanti – Verbicaro (CS)
Tipologia generale: edificio di culto
Tipologia specifica: chiesa
Configurazione strutturale: La chiesetta racchiude un ciclo di affreschi, realizzati tra il Quattrocento e il Cinquecento, opere di maestri locali ancora non del tutto liberi dalla secolare tradizione bizantina, ma testimoni di uno stile con tratti evidenti di originalità e novità
Epoca di costruzione: sec. XI – XII
Uso attuale: restaurata dalla Soprintendenza negli anni ’80, è ora in stato di grave abbandono
Condizione giuridica: proprietà ecclesiastica
Segnalazione: del 23 dicembre 2016 – segnalazione della sezione Alto Tirreno Cosentino di Italia Nostra – altotirrenocosentino@italianostra.org
Motivazione della scelta
In cima a una rocca nel paese di Verbicaro, in provincia di Cosenza, si trova la chiesa “Madonna della Neve”, un piccolo manufatto di architettura medievale che impreziosisce, insieme ad altri reperti architettonici come quelli delle chiese di Santa Sofia a Papasidero e di San Leonardo a Orsomarso, il territorio del Alto Tirreno Cosentino. La chiesa è l’edificio pubblico più antico e di maggiore rilievo storico e artistico di Verbicaro e sorge all’interno del quartiere Bonifanti, la parte medievale del paese dal quale si è poi sviluppata nei secoli la cittadina di Verbicaro.
Gli affreschi conservati al suo interno, ricoperti da uno stato di calcina, riemersero agli inizi degli anni ’80 e, grazie al riconosciuto valore storico ed artistico della chiesa, furono restaurati dalla Soprintendenza alle Belle Arti che effettuò anche lavori di riassetto e restauro dell’edificio.
A distanza di molti anni, tuttavia, quello che avrebbe dovuto essere opportunamente monitorato e conservato come esempio da tramandare della cultura e della storia di questa parte nord occidentale della Calabria, giace nell’abbandono e nell’incuria delle Istituzioni preposte alla tutela.
Infatti gli affreschi murali presentano numerosi rigonfiamenti e distacchi dovuti alla forte umidità ed infiltrazioni cui le pareti sono soggette e richiedono urgenti interventi di restauro per scongiurare il rischio della loro progressiva dissoluzione oltre a nuovi e più accurati interventi di risanamento delle strutture murarie.
La chiesetta, tanto modesta ed essenziale nella sua sobrietà architettonica quanto preziosa e policroma all’interno, racchiude un ciclo di affreschi, realizzati tra il Quattrocento e il Cinquecento, opere di maestri locali ancora non del tutto liberi dalla secolare tradizione bizantina, ma testimoni di uno stile con tratti evidenti di originalità e novità. L’interno della chiesa, ornata da affreschi di santi e madonne, testimonia almeno tre fasi decorative diverse. La prima, la più antica, porta con sé tutti i caratteri tipici dell’arte bizantina e rappresenta l’immagine di un Santo Vescovo, affrescata in una piccola nicchia della parete a destra dell’entrata. Alla seconda fase appartiene la gran parte degli affreschi, quelli sulla parete di fronte all’entrata, e forse anche quello raffigurante la Madonna del Latte e una Pietà. Opera di un maestro locale di notevole originalità, pure in un contesto artistico che ancora ricordava la tradizione bizantina. La terza fase decorativa sembra testimoniata dall’affresco di San Marco e San Leonardo ed è caratterizzata da un tratto più marcato e spigoloso che dà vita a figure meno eleganti.