Si è svolta a Tropea [1], sito calabrese di grande pregio paesaggistico e di grande suggestione naturalistico-ambientale, la 21a Riunione [2] degli Atelier per l’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sul Paesaggio sul tema “Paesaggio e educazione”.
Noi di Italia Nostra ci siamo stati (Sezione di Reggio Calabria con delega della Sede Nazionale) e non poteva essere altrimenti perché il tema del riconoscimento e della salvaguardia del paesaggio è stato fra i capisaldi dell’Associazione fin dalla sua fondazione. Certo non abbiamo avuto un ruolo attivo (anche per l’alta densità degli interventi previsti), ma nei discorsi di parecchi relatori è affiorato il riferimento al prezioso lavoro sul campo svolto dalle associazioni volontaristiche.
La Convenzione europea del paesaggio, com’è noto, è stata adottata a Strasburgo nel 2000 (19 luglio), con lo scopo di riconoscere e proteggere i paesaggi europei comprendendoli a pieno titolo nella pianificazione e nella gestione dei territori: i paesaggi di grande valore ma anche quelli cosiddetti della quotidianità e perfino quelli degradati, aventi bisogno di maggiori “cure”.
A Tropea, i relatori, provenienti da molti paesi europei hanno illustrato lo stato dell’arte, le esperienze maturate (in attuazione o ancora solo progettate) rivolte al settore dell’Educazione (quella scolastica ma anche quella rivolta a cittadini adulti) affinché si diffondano i principi della conoscenza, della salvaguardia e della cura del paesaggio. Fine ultimo di questa auspicabile campagna di sensibilizzazione è l’acquisizione da parte dei cittadini e degli Enti pubblici del valore culturale prima che economico del paesaggio.
Vale la pena sottolineare che la bellezza del paesaggio è sì frutto di processi naturali di straordinaria e lontanissima derivazione (geomorfologica, ….) ma in esso si riconoscono anche i lenti processi di modificazione storico-antropologica (l’agricoltura e lo “sfruttamento” equilibrato delle risorse) dell’homo sapiens nel relativamente breve corso della sua storia più recente. È facile intuire, osservando paesaggi naturali ma non selvaggi (paesaggi naturali antropizzati), che essi siano il risultato ultimo della ricerca di sostentamento degli uomini, ma lo è altrettanto cogliere le profonde ferite che l’uomo dell’era industriale ha inferto al paesaggio (macro-strutture, grandi insediamenti industriali, megalopoli, estrazione selvaggia da suolo e sottosuolo, ….) e che hanno come conseguenza una nuova e preoccupante fragilità del “sistema-natura”.
L’evento ha costituito occasione per la presentazione di esperienze realizzate o in corso di realizzazione, nell’ambito delle politiche pubbliche, finalizzate all’attuazione dell’art.6 B. c. della Convenzione del Consiglio d’Europa per il paesaggio riguardante l’educazione.
Le conclusioni dell’incontro saranno presentate alla X Conferenza ufficiale del Consiglio d’Europa sulla Convenzione che si svolgerà nei giorni 6 e 7 Maggio 2019 (Palais de l’Europe, Strasburgo) e alla VIII Riunione del Comitato direttivo della cultura, del patrimonio e del paesaggio (CDCPP).
I temi – qui appena sfiorati – fanno capire, dunque, quanto bisogna investire sull’educazione dei cittadini giovani e meno giovani in tema di paesaggio e sua salvaguardia: le istituzioni politico-governative calabresi – molto presenti a Tropea – hanno assunto precisi impegni in stretta collaborazione con il MIBAC: la redazione a breve di 16 Piani Paesaggistici d’Ambito che confluiranno nel Quadro Regionale Paesaggistico, con ampia partecipazione di soggetti diversi; tra di essi particolare interesse avrà per noi (Italia Nostra di Reggio Calabria) il “Paesaggio dello Stretto” nella redazione del quale vorremmo essere coinvolti, vista la nostra non breve presenza sul territorio e le attività di sensibilizzazione che da parecchi anni svolgiamo anche nelle scuole, con gli studenti (progetto “A passeggio con la Storia”) e con i docenti (Corsi nazionali di aggiornamento) per diffondere la conoscenza dei paesaggi calabresi (praticamente con escursioni inedite) e non (attraverso “racconti” illustrati da slides e filmati): lo scopo finale è quello di insegnare a riconoscere i valori di bellezza e poesia di uno scorcio, di un tramonto, di un cielo stellato e i caratteri peculiari di un paesaggio agrario, anch’esso spesso opera di armonia: si pensi ai paesaggi territoriali umbri e toscani, ma anche a quelli dell’Aspromonte, ai paesaggi alpestri ma anche ai nostri paesaggi boschivi dalla forte impronta, si pensi alla bellezza delle profonde “incisioni” delle fiumare, si pensi alla bellezza e alla estensione delle coste calabresi,…. Tutti intrisi di valori culturali intrinseci, tutti in pericolo…
La sezione di Italia Nostra di Reggio Calabria ha chiesto recentemente l’istituzione di un “marchio” di qualità da assegnare a realtà paesaggistiche di conclamato valore, che contengono implicitamente forti potenzialità di sviluppo turistico. Esso servirebbe a garantire – dopo il riconoscimento – la salvaguardia di quel paesaggio e delle sue componenti peculiari e stimolerebbe le comunità locali verso l’autocontrollo. Le autorità territoriali preposte già al governo del territorio potrebbero promuovere l’attuazione del processo di valutazione preliminare all’assegnazione del “marchio” ed impegnarsi nel prosieguo a comprenderlo fra i vincoli dei normali piani di gestione.
Francesca Paolino, Maria Rosaria Fascì
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[1] Provincia di Vibo Valentia, Italia, presso il Palazzo Santa Chiara, Largo Ruffa
[2] Organizzata dal Consiglio d’Europa – Segretariato della Convenzione, Direzione della partecipazione democratica – con il Ministero per i beni e le attività culturali dello Stato Italiano e con la collaborazione della Regione Calabria e della Regione Basilicata, nell’ambito delle attività programmate per la Convenzione.