Italia Nostra

Data: 20 Febbraio 2012

Un appello da Reggio Calabria per salvare le ferrovie taurensi

Da tempo Italia Nostra Reggio Calabria, attraverso un’ azione condotta assieme ad importanti istituzioni quali la  Direzione Regionale per i Beni Culturali della Calabria, la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di RC e VV, la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria, l’Università Mediterranea, l’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte e numerosi Comuni e associazioni culturali e sindacali, con le quali è stato firmato protocollo d’intesa,  è impegnata in un’ opera di sensibilizzazione riguardo all’importanza strategica delle storiche linee. Siamo convinti che esse possano giocare un ruolo determinante nel sistema di sviluppo locale ipotizzabile per la Piana di Gioia Tauro con il loro snodarsi in un percorso costellato da diversi elementi di pregio: il Parco archeologico dei Tauriani, di recente inaugurato; la Costa Viola con i suoi terrazzamenti sullo Stretto che, percorsa in barca, offre uno spettacolo straordinario di grotte e cale;  il meraviglioso borgo di mare di Chianalea; l’entroterra coperto da distese di ulivi secolari, che si collega, passando per i resti della Oppido medievale e per il sito archeologico di Mella e per i suggestivi borghi di S. Giorgio Morgeto e Cittanova con il suo Museo di Scienze Naturali, al paesaggio montano dell’Aspromonte solcato da diversi sentieri per escursionisti molto apprezzati tra cui il sentiero del “Tracciolino” a Palmi. Il complesso delle strutture rappresenta, inoltre, un’opera di un notevole valore tecnico-ingegneristico. Basti pensare al meraviglioso ponte sul Petrace ed ai pezzi e attrezzature storiche disseminati lungo le linee, come alcune antiche locomotive che meriterebbero una esposizione museale.

Noi pensiamo che queste linee, come quelle della Sila, possano svolgere ancora oggi un importante ruolo, soprattutto come itinerario nel paesaggio, per la loro capacità di suscitare la fruizione estetica dei luoghi ed essere uno degli elementi di pregio nel sistema dell’attrazione turistica complessiva come avviene per esempio in Svizzera che ne pubblicizza il percorso “nel cuore del Mediterraneo” (!). Inoltre, data la difficoltà di comunicazione tra i diversi centri urbani e l’elevato costo dei carburanti che grava sui cittadini che si muovono in automobile, organizzarne l’inserimento in un sistema di trasporti fondato su una intelligente combinazione tra linee ferroviarie efficienti e trasporto su gomma, consentirebbe una più agevole e meno gravosa mobilità delle persone. Temiamo, però, che la non adeguata considerazione di tale valenza, oggi che il servizio è interrotto, possa condurre al definitivo abbandono dell’idea del suo ripristino proprio in un momento in cui il distretto territoriale dalle linee attraversato sembra essere interessato da ipotesi di sviluppo non trascurabile. Riteniamo sicuramente meritori gli interventi attuati dalla Regione Calabria e la volontà, più volte espressa, dal Presidente Scopelliti e dal delegato Regionale ai Trasporti, on. Orsomarso, nella direzione di un possibile futuro che intenda ipotizzabile il ripristino delle tratte taurensi (acquisizione delle infrastrutture e apertura linea di credito per il parziale ripianamento della situazione debitoria). Ma, data la situazione di stallo in cui sembra essere ripiombata la questione, chiediamo alla politica, in particolare ai Consiglieri Regionali, una manifestazione di forte volontà tesa ad affrontare in modo deciso e fattivo il problema, affinché non si debba assistere all’ennesima espoliazione di uno dei più importanti beni del patrimonio del nostro territorio.

Crediamo che occorra una convinta determinazione perché non accada che, mentre si realizzano linee ex novo, si tengano chiuse, per lasciarle morire, le nostre tratte dal valore storico, culturale, turistico, e quindi economico, straordinario. La nostra regione, la più lontana “dall’Italia”, insieme alla Sicilia, dai centri del potere nazionale, è stata già quasi cancellata dal trasporto ferroviario statale, anche per la carenza di determinazione della politica locale che, se avesse reagito quando glielo si chiedeva, due e tre anni fa, probabilmente avrebbe potuto arginare lo smantellamento “strategico” che si cominciava ad attuare in favore del Centro-Nord, poi completato (si spera che non si vada oltre!) nel dicembre 2011. È necessario, pertanto che si punti al trasporto ferroviario regionale, e per noi, provinciale, affinchè non si debba sempre stare a guardare ciò che altri a Roma decidano per noi. Noi crediamo che, con un intervento della Regione Calabria, concordato con la Provincia di Reggio Calabria, dichiaratamente attenta al problema, e con Ferrovie della Calabria, si possa e si debba ripristinare, nel brevissimo termine, almeno la tratta Gioia Tauro-Palmi perché ciò possa costituire un primo punto fermo a prova della manifestazione dell’“esistenza in vita” delle linee ferroviarie della Piana di Gioia Tauro in modo da poter poi, su questo punto, innestare le successive azioni per il recupero totale dato che, anche la popolazione, con una massiccia raccolta di firme, lo chiede con forza.

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