Il mare negato ai napoletani
Sollevando in più occasioni, da queste pagine (20 ottobre, 11 novembre), quelli che appaiono due casi isolati, prima la Gaiola, poi la spiaggia sotto Palazzo Donn’Anna, Alberto Lucarelli solleva il tema dell’accesso pubblico al mare da parte dei napoletani.
La clamorosa vicenda del Bagno Elena e la Gaiola, rappresentano la doppia punta di un iceberg che pretende già un intervento -dovuto, immediato e possibile- da parte delle istituzioni. Non sono poche quelle competenti e pertanto latitanti. Le parole di Lucarelli ci ricordano pure il poco noto “piano di recupero della linea di costa” prescritto dal piano paesaggistico vigente, obbligo recepito dal Prg della città di Napoli, e che fu avviato quasi vent’anni fa da Roberto Gianni’ (illuminato capo del Dipartimento Urbanistica del Comune), ma poco dopo arenato per indolenza e disinteresse delle succedutesi amministrazioni del Comune di Napoli.
Il Comune aveva stipulato un’intesa con gli enti competenti, tra i quali la Guardia di finanza, la Marina militare, la Capitaneria di porto, per coordinare le rispettive banche dati e attivare un’azione coordinata e congiunta tesa a recuperare gli accessi pubblici al mare (attraverso viottoli, scale, sentieri, ecc.), impediti dai numerosi abusi spesso commessi da facoltosi proprietari, particolarmente lungo la costa da Largo Sermoneta a Bagnoli, i quali nel tempo avevano progressivamente chiuso con cancelli e inglobato nelle loro proprietà quei percorsi un tempo pubblici.
Per gli abusi contestati, tante le cause difensive intentate da privati eccellenti, ben motivati ed organizzati, e quasi sempre perse dal Comune per una blanda difesa. Quel Piano mancato prevedeva la catalogazione di tutte quelle percorrenze inserendole in un particolareggiato disegno di ripristino degli accessi pubblici al mare, e la sua approvazione avrebbe conferito il pubblico interesse agli interventi di recupero previsti, potendo procedere agli espropri di quei percorsi, anche laddove si è perso nei tribunali e garantendo di conseguenza il pubblico godimento dei tanti piccoli punti di approccio da terra al mare. L’ultimo funzionario comunale che se ne occupava è andato in pensione dieci anni fa. Da allora le sue carte saranno ancora in un armadio, ma pronte ad essere riprese.
Luigi De Falco
Presidente Italia Nostra Napoli
L’articolo è stato pubblicato sul quotidiano “La Repubblica – Napoli” in data 15 novembre 2023
Foto di Zsolt Cserna su Unsplash