Italia Nostra

Data: 12 Ottobre 2016

Teano, area archeologica della città antica – Teatro e Tempio di Apollo: segnalazione per la Lista Rossa

BUONE NOTIZIE!

Dal 20 novembre 2017 il Teatro romano di Teano è stato riaperto

SCHEDA CHIUSA

Indirizzo/Località: Viale Pioppeto –  Teano (Caserta)

Tipologia generale: area archeologica

Tipologia specifica: resti di teatro e tempio della città antica, esempio di architettura romana

Configurazione strutturale:  impianto che si dispone su due grandi terrazze monumentali: la superiore ove vi sono i resti del tempio, ancora in fase di esplorazione archeologica; l’inferiore con la cavea distribuita in tre moeniana e sostruita da un sistema di muri radiali, con un doppio ordine di ambulacrie con un doppio ordine di ambulacri esterni e attico

Epoca di costruzione: il tempio di Apollo è risalente, secondo le prime stime, agli inizi del II secolo a.C,  mentre il teatro – più antico edificio da spettacolo interamente costruito su volte – è, nel suo impianto attuale, risalente all’età agustea

Comprende: la struttura del tempio di Apollo e il teatro. L’intera area è soggetta ad esplorazione archeologica

Uso attuale: area archeologica chiusa al pubblico

Condizione giuridica: area pubblica di proprietà dello Stato gestito dal Polo museale della Regione Campania

Segnalazione: del 21 settembre 2016 – Sezione di Caserta – caserta@italianostra.org


Motivazione della scelta: 
Il complesso archeologico del Teatro-Tempio di Teano è in area pubblica e di proprietà dello Stato, attualmente è gestito dal Polo museale della Regione Campania. L’impianto si dispone su due grandi terrazze monumentali: la superiore ove vi sono i resti del tempio, ancora in fase di esplorazione archeologica; l’inferiore con la cavea distribuita in tre moeniana e sostruita da un sistema di muri radiali, con un doppio ordine di ambulacri esterni e attico.

Attualmente il teatro-tempio è annesso al Museo Archeologico della Teanum Sidicinum ed accessibile da una strada fortemente dissestata. Il complesso si colloca a sud est del centro storico e interno all’area della città antica, che occupava una superficie di oltre 100 ha.

Attualmente il monumento non è fruibile al pubblico.

La mancanza di fondi da parte del Polo Museale Regionale della Campania e le mancate rimesse del Governo, ne stanno determinando il tragico declino. Nessuna manutenzione ordinaria al monumento, tanto da obbligarne la chiusura al pubblico. Il monumento versa in un deplorevole stato di abbandono, per il degrado dei percorsi di visita, delle strutture murarie e della notevole quantità di marmi (capitelli, cornici, colonne, ecc.), che giacciono all’aperto e sono sottoposti, quindi, all’attacco di microrganismi biologici che ne stanno determinando una alterazione cromatica delle superfici e un degrado dei metalli per la loro messa in opera nel cantiere antico.

L’intero impianto architettonico si pone all’avanguardia per unicità delle soluzioni costruttive adottate nel panorama degli edifici teatrali di tradizione ellenistica in ambito italico.

In età augustea il teatro beneficiò di interventi tesi alla monumentalizzazione dell’edifico scenico e all’adeguamento della cavea secondo i principi dell’architettura teatrale romana. Per tale occasione, infatti, la cavea attraverso l’inserimento dei tribunalia si saldò agli analèmmata e fu ricostruita la scaenae frons, con l’impiego di una raffinata decorazione architettonica completamente in marmo.

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