Italia Nostra

Data: 22 Dicembre 2016

Complesso del chiostro e teatro di San Martino Maggiore: segnalazione per la Lista Rossa

 

Indirizzo/Località:  Via Oberdan  25  –  Bologna

Tipologia generale: architettura religiosa

Tipologia specifica: chiostro e oratorio

Configurazione strutturale:  il chiostro e l’oratorio appartengono alla Basilica di San Martino Maggiore, sito nel centro storico di Bologna. Il Chiostro dei Morti è l’unico visibile dei cinque chiostri dell’antico convento dei Carmelitani; dopo l’ultimo restauro del 1939, oggi necessita di un radicale intervento generale.

Epoca di costruzione: dal sec. XII al XVII

Comprende: chiostro e grande oratorio ad uso come teatro, cinema e aula universitaria

Uso attuale:. il chiostro è accessibile durante alcune ore di ogni giorno come luogo di passaggio verso l’edificio sacro e gli spazi adibiti a uso sociale gestito dal parroco della basilica. Il teatro non è accessibile né fruibili per motivi di sicurezza data la condizione degradata.

Uso storico: il grande oratorio (ex-biblioteca del convento carmelitano), situato sopra la sacrestia, ha funzionato come teatro, cinema e i come aula universitaria, infine come teatro San Martino e poi usato come deposito sino a cinque anni fa. Da alcuni anni non è più utilizzato e presenta uno stato di gravissimo degrado.

Condizione giuridica: bene ecclesiastico

Segnalazione: del 16 settembre 2016 – segnalazione della Sezione di Bologna di Italia Nostra – bologna@italianostra.org


Motivazione della scelta: 
Complesso del Chiostro dei Morti e del Teatro della Basilica di San Martino Maggiore è un bene ecclesiastico nell’ambito della Basilica di San Martino Maggiore.

Il Chiostro chiamato dei morti fu ricostruito sul primo chiostro romanico del 1217 della chiesa più antica. Nel 1360 i Carmelitani lo fecero ampliare e rialzare di un piano dai fratelli Stefano e Borso Jelmi, mentre il lato su via Mentana, più tardo (1454-1461), è opera di Tommaso da Imola. Fino al 1947 al centro aveva una cisterna con delta sormontata da un arco con ornamenti in ferro battuto. Questo oggi si trova, trasformato in cancello, ai piedi della rampa di scale che conduce al piano superiore. Nelle pareti al piano terreno sono murate numerose lapidi sepolcrali, in qualche caso dotate di bassorilievi, di fedeli sepolti nel cimitero. Il secondo piano fu costruito nel 1503-1510 dall’architetto comasco Giovanni da Brensa. A seguito della soppressione napoleonica del 1798, gran parte del convento fu venduta a privati; i libri della importantissima biblioteca furono spartiti tra la Biblioteca Universitaria e quella dell’Archiginnasio; molte opere d’arte non sono più presenti.

Il grande oratorio (ex-biblioteca del convento carmelitano), che si estende sopra la sacrestia fu costruito tra il 1625-1629 per opera dell’architetto Giovanni Battista Falcetti. Nella parete di fondo c’è il più grande affresco di Bologna di mq 104 (13×8 m) con oltre sessanta figure, opera di Lucio Massari, scolaro di Passarotti e poi di Ludovico Carracci, che raffigura l’insegnamento di San Pier Tommaso, religioso carmelitano, fra i primi insegnanti dello Studio Teologico di Bologna (1364). Dopo molte traversie, fu trasformato in teatro e poi in cinema parrocchiale, per finire come aula universitaria dal 1984 al 1990. Dal 1993 diventò “teatro S.Martino” location di eventi teatrali. Da alcuni anni non è più utilizzato e presenta uno stato di gravissimo degrado.

Il chiostro è accessibile durante alcune ore di ogni giorno come luogo di passaggio verso l’edificio sacro e gli spazi adibiti a uso sociale gestito dal parroco della basilica. Il teatro non è accessibile né fruibili per motivi di sicurezza data la condizione degradata.

Sono presenti nella Basilica l’Accademia di San Martino che sostiene la fruizione dell’organo e il Centro Culturale San Martino, formatosi in modo volontaristico da 4 anni, con l’obiettivo di sviluppare attività culturali – conferenze, concerti, attività dedicate alla guida della Chiesa – e disponibilità di collaborazioni con altre Chiese dedicate a San Martino e con il Centro Culturale Ghirardacci della Basilica di San Giacomo e la Chiesa di San Martino di Casalecchio.

Si propone anche l’inserimento del chiostro e dell’oratorio nel circuito di visite guidate alla chiesa, per ora avvenute in occasione di manifestazioni del Centro Culturale S. Martino, in futuro preparazione di un progetto di visite guidate a pagamento effettuate da guide professionali.

 

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