Inaugurato nel 1981, il museo nasce a partire dagli anni ’70 dalle ricerche del gruppo di lavoro facente capo a Giuseppe Šebesta e trova la sua sede nell’edificio, recuperato e riadattato, del ex macello comunale (costruito nel 1924). Dal 1985 il museo si è arricchito di un Centro Etnografico per la Ricerca e la Documentazione per sistematiche campagne di ricerca e di produzione documentaria. Dopo anni di crescita, in cui il museo definisce e rafforza maggiormente la propria struttura organizzativa e si arricchisce di nuovi oggetti, oggi il Museo non è purtroppo accessibile al pubblico. Chiusure diffuse, mancanza di finanziamenti, assenza d’incremento del patrimonio e scarse risorse per attività e manutenzione hanno progressivamente minato la vitalità dell’istituzione. Viene proposta una passeggiata patrimoniale urbana tra stazione ferroviaria, il MET, la campagna periurbana centuriata prossima alla via Emilia e il percorso arginale lungo il fiume Uso (detto Rubicone) fino ai resti del ponte Romano, probabile luogo del famoso attraversamento di Giulio Cesare, nella frazione di San Vito.