Indirizzo/Località: Via San Mamolo 111 – Ronzano (Bologna)
Tipologia generale: villa storica
Tipologia specifica: villa di campagna con vasto parco
Epoca di costruzione: sec. XVII
Comprende: villa e vasto parco comunale con la presenza di essenze rare
Uso attuale: La villa è in stato di completo abbandono da circa quarant’anni, all’interno è stata ripetutamente vandalizzata nel corso degli anni. Il Comune di Bologna ha deciso di alienarla in quanto il suo recupero sarebbe troppo oneroso. Nel 1980, con la nascita del Centro Villa Ghigi, creato grazie all’accordo fra il Comune e diverse associazioni bolognesi – tra le quali Italia Nostra, Unione Naturalisti e WWF – fu avviata la preziosa attività didattica che tuttora viene offerta da operatori specializzati alle scolaresche di città e provincia
Uso storico: residenza di villeggiatura
Condizione giuridica: proprietà del Comune di Bologna
Segnalazione: del 7 settembre 2016 – segnalazione della Sezione di Bologna di Italia Nostra – bologna@italianostra.org
Motivazione della scelta: Situata sul colle di Ronzano poco fuori Porta San Mamolo, la villa è documentata fin dall’inizio del sec. XVII come residenza di villeggiatura della nobile famiglia Malvezzi, poi passata in proprietà ai Conti Cavalca che la mantennero fino all’età napoleonica. Nel XVIII secolo la proprietà Cavalca comprendeva una vasta area collinare con terreni coltivi e boschivi, edifici rusticali e varie residenze padronali. Nel 1840 la villa fu acquistata da Giuseppe Dozza al quale probabilmente si deve la sistemazione attuale, con la facciata rivolta a nord verso la città e il lungo salone a piano terra con decorazioni a tempera che raffigurano finestre aperte su paesaggi per creare un effetto di “stanza paese”.
Nel 1874 la proprietà fu acquistata dall’avvocato Callisto Ghigi, appassionato ornitologo che arricchì il parco di alberi e arbusti rari. Il figlio Alessandro, celebre naturalista titolare dal 1922 della cattedra di Zoologia dell’Università di Bologna, alla fine degli anni ’60 donò al Comune di Bologna una parte del parco continuando ad abitare la villa fino al 1970. Successivamente alla sua morte il Comune acquisì anche la villa e nel 1975 il parco venne aperto al pubblico. Con la nascita del Centro Villa Ghigi nel 1980, creato grazie all’accordo fra il Comune e diverse associazioni bolognesi – tra le quali Italia Nostra, Unione Naturalisti e WWF – fu avviata la preziosa attività didattica che tuttora viene offerta da operatori specializzati alle scolaresche di città e provincia. Nel 2001, per volere del Comune, della Provincia e dell’Università, è stata creata la Fondazione Villa Ghigi.
La villa padronale soffre da decenni di un deplorevole abbandono da parte del Comune, che non è riuscito a realizzare il progetto di recupero dell’edificio a causa della mancanza di risorse. La villa è stata recentemente inserita nell’elenco dei beni demaniali alienabili.
La villa necessita di urgente intervento di restauro per consolidare le strutture murarie e recuperare le decorazioni interne. Data la collocazione al centro di un vasto parco pubblico, molto amato e frequentato, sarebbe logico che l’immobile possa essere utilizzato per una funzione pubblica connessa all’attività della Fondazione e alla vita del parco, da tutti riconosciuto essere uno straordinario esempio del variegato patrimonio botanico e faunistico collinare.