Venerdì 8 marzo 2019 nella splendida cornice del Magazzino 26 in Porto Vecchio a Trieste è stata inaugurata la Biennale Internazionale Donna (BID) alla presenza del Sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, l’Assessore alla Cultura, Giorgio Rossi, alla madrina della BID, l’Arciduchessa d’Austria e Principessa di Ungheria e Boemia, Gabriela d’Asburgo – Lorena e alla presidente nazionale di Italia Nostra, Mariarita Signorini.
All’inaugurazione erano presenti oltre 500 persone, con una partecipazione molto sentita dalla cittadinanza che ha apprezzato l’impegno profuso dalle socie fondatrici dell’Associazione tutta al femminile di Biennale Internazionale Donna, quali Alda Radetti ideatrice, Svetlana Klincich Pozzi, Antonella Caroli presidente di Italia Nostra Trieste, con il determinante contributo dell’Arch. Barbara Fornasir, presidente di Porto Arte, curatrice ed allestitrice della mostra. La grafica è stata affidata all’arch. Seherzada Ahmetovic mentre il la cura del catalogo è stata affidata a Antonella Caroli e Neva Gasparo.
La manifestazione che vede protagoniste le donne artiste a livello internazionale in tutte le categorie: pittura, scultura, poesia, arti applicate, danza e musica di 140 artiste da tutti i paesi dell’Unione Europea e del mondo.
Madrina della BID 2019 è stata Gabriela d’Asburgo, figlia dell’Arciduca Otto d’Asburgo (1912-2011), scultrice affermata nonché professoressa presso la Academy of Arts di Tblisi in Georgia. Le sculture dell’artista presenti nella BID hanno a che fare con il mare e sono realizzate in acciaio inossidabile, saldato dall’artista stessa anche in grandi dimensioni. «Trieste, con il suo porto, che ora ha esattamente trecento anni e che è stato fondato da un mio antenato, l’imperatore Carlo VI», dichiara Gabriella D’Asburgo, «è stata fin da allora una città internazionale, con la sua architettura imponente e la sua mente aperta. Anche l’arte è un linguaggio internazionale che viene compreso senza alcuna barriera verbale. La Biennale è una piattaforma ottima ed importante per le donne per scambiarsi contatti internazionali e per costruire reti e cooperazioni. Questo spazio generoso e l’ambiente unico di Porto Vecchio danno la giusta atmosfera a noi artiste per mostrare le nostre opere, per godere dell’arte femminile e anche per trovare i dipinti e le sculture con cui vogliamo vivere».
Molti sono gli appuntamenti nei weekend fino al 26 maggio: tre concerti d’arpa dalle musiciste del Conservatorio Tartini, concerti eseguiti dal coro Pantarhei e danzatori greci. È attiva anche una collaborazione con l’associazione Futuro Donna che organizzerà una sfilata di Qingyue e con l’Associazione Hypatiae. Tra le rappresentazioni ci saranno anche una maestra di Kumihimo, antica arte tessile giapponese oltre alle artigiane che fanno parte del Museo dell’Arte della Lana di Stia del Casentino, che lavorano per stilisti di grido come Pucci e Cavalli.
La mostra è suddivisa nei due piani principali del magazzino 26. Quattro sono le aree principali, i corridoi invece raggruppano molti dipinti di artiste emergenti. Un’ala è dedicata alla terra, dove spiccano su tutti i bellissimi alberi dell’artista milanese Alice Mocellin e l’albero della vita che ha canalizzato molto interesse per un’opera che è stata dipinta a mano dall’artista Monica Kirkmayer ogni giorno dell’anno. Un albero per ogni giorno nuovo, dove si può anche ritrovare quello relativo al proprio giorno di nascita. Nell’ala del mare invece, sono rappresentate le sculture di Gabriela d’Asburgo, il mare di plastica dell’artista Grazia Dei Rossi e le piccole sonnambule dell’artista Lucia Sesso. Sembra di entrare in un mondo marino, dove il tempo viaggia lento. Le ale superiori invece traggono ispirazione dall’aria, una in particolare dove sono esposte opere per lo più candide, con stoffe e chiffon dai toni chiari, lampade e tele molto diafane. Nell’ultima regna, invece, il caos creativo dei ragazzi del Mondo Unito che hanno aderito alla BID esponendo le loro opere e sostenendo gli esami d’arte finali per la prima volta fuori sede nello spazio della Biennale Internazionale Donna di Trieste. I ragazzi alternano opere dai toni forti e dalle voci spezzate dell’Afghanistan, di un viaggio ancora da compiere, di luci e cocci che si alternano in segno di protesta.
La BID merita una visita per chi è in città. Ci sono opere che riempiono gli occhi e il cuore. La mostra resterà aperta ogni venerdì, sabato, domenica e festivi fino alla data di chiusura del 26 maggio 2019. Il costo del biglietto è di soli €3 per adulto.
Sul sito www.bid.trieste.it ci sono tutti gli appuntamenti per data e le informazioni.
consulta la locandina/invito: https://www.italianostra.org/wp-content/uploads/INVITO-BID-2019.pdf
Antonella Caroli Palladini
Consigliere Nazionale e Presidente della sezione di Trieste di Italia Nostra
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