Italia Nostra

Data: 3 Novembre 2022

Trieste: Monumento Il Faro della Vittoria

 

Il Faro della Vittoria venne inaugurato  il 24 maggio 1927 da Vittorio Emanuele III. Nel periodo immediatamente successivo alla Prima guerra mondiale, Trieste sentì la necessità di erigere un monumento commemorativo a memoria dei Caduti sul mare. Il primo progetto, ideato dall’architetto Arduino Berlam e dallo scultore Giovanni Mayer, era un faro monumentale ubicato sulla punta di Salvore, ora in Croazia. La sezione di Trieste della Lega navale italiana e il comando della Difesa marittima, incaricati  dell’attuazione del progetto, predilessero invece lo sperone sul mare della collina di Gretta, anche al fine di adombrare il fortilizio Kressich sul quale anche la Marina dell’ex impero austro-ungarico aveva previsto la costruzione di un faro monumentale.

L’imponente struttura, concepita come un fusto di colonna scannellata, ha un’altezza complessiva di 67,85 m, e assolve a tutt’oggi  la sua funzione con un’altezza del piano focale sul mare a 116 m e una portata media di 35 miglia e intensità media del corpo illuminante pari a 1.250 mila candele.  Al faro si accede, fino alla base della lanterna, tramite una scala a spirale contenuta nel corpo monolitico della struttura realizzata con due cilindri concentrici in cemento armato. 

Il basamento in pietra grigia di Gabria si estende lungo il bastione del vecchio forte e sostiene la colonna rivestita in pietra d’Istria fino a raggiungere il capitello su cui è inserita la cupola della lanterna, in rame e bronzo, su cui si libra la statua della Vittoria alata (7,20 m) di Giovanni Mayer in rame sbalzato, opera dell’artigiano Giacomo Sebroth. In collaborazione con lo scalpellino Regolo Salandini, lo scultore ha realizzato anche l’imponente scultura in pietra d’Orsera del Marinaio Ignoto (8,60 m): posizionato alla base del fusto, l’effige tetragona sembra scrutare l’orizzonte e vigilare le ire del mare. Più sotto, è appesa quella che dovrebbe esser stata l’ancora del cacciatorpediniere Audace, la prima nave italiana approdata a Trieste il 3 novembre 1918, e un’iscrizione incisa sul basamento: “Splendi e ricorda i caduti sul mare  MCMXV – MCMXVIII”.

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