Italia Nostra

Data: 18 Maggio 2020

I parchi e le riserve naturali vanno finanziati

La sfida ai cambiamenti climatici è la grande emergenza con cui dobbiamo confrontarci quotidianamente e che deve entrare in via prioritaria, con urgenza, nell’agenda della politica.

La lotta al contrasto degli effetti drammatici che il cambiamento climatico sta causando, in maniera differente ma pur sempre violenta, in tutto il mondo, può rappresentare una grande occasione per innovare le nostre comunità, aumentare la qualità della vita dei nostri territori e generare nuove occasioni di sviluppo sano e locale.

L’ambiente e la sua salvaguardia devono essere lo strumento trasversale per leggere i cambiamenti in atto e per dare risposte ai giovani e a tutti i cittadini che chiedono un cambiamento radicale del rapporto tra politiche sociali ed economiche e ambiente.

Oltretutto non va dimenticato che, grazie alla sensibilità sviluppata negli anni e alle normative europee e nazionali, non tutelare l’ambiente significa oggi incorrere in infrazioni e multe che sono a carico degli enti preposti al controllo e che quindi gravano sui cittadini.

Su questo l’Europa ha fatto molto ed a lei si deve l’obbligo dell’innalzamento degli standard di qualità dell’ambiente. La tutela dell’acqua, dell’aria, della biodiversità e il ciclo dei rifiuti sono sotto il mirino della Commissione Europea che obbliga i Paesi membri al rispetto degli obblighi previsti.

Su questo fronte il nostro Paese e la Regione Marche sono in ritardo e pendono sulle nostre teste diverse procedure di infrazione che rischiano di trasformarsi in multe.

Un primo esame sarà affrontato a breve quando la Regione Marche procederà al periodico assestamento di bilancio nel quale dovranno trovare spazio ben maggiori finanziamenti per i parchi e le riserve naturali, anche per un necessario incremento delle aree tutelate previste fin dal PPAR del 1997, bloccato da anni propria per la carenza di fondi. Questi fondi dedicati sono diminuiti di molto a partire dal 2015 e dopo cinque anni essi non hanno permesso neanche di attivare quelle necessarie iniziative di tutela attiva, promozione, educazione ai giovani che giustificano la esistenza dei parchi ché altrimenti basterebbero semplici vincoli.

Quindi, a maggior ragione, in vicinanza delle prossime elezioni regionali riteniamo che la amministrazione regionale debba fare ammenda della trascuratezza passata e dimostrare di aver compreso come, dopo il COVID 19, nulla potrà essere uguale a prima. E sarebbe un bel segnale se una volontà in tal senso fosse portata  a conoscenza della comunità marchigiana il 24 maggio p.v., in occasione della Giornata Europea dei Parchi nella quale si ricorda la istituzione del primo parco europeo in SVEZIA nel 1909.

La Alleanza della Associazioni Ambientaliste Marchigiane di: Club Alpino Italiano Marche, Forum Paesaggio, Italia Nostra, Lega Anti Caccia, Lega Anti Vivisezione, Legambiente, Lupus in Fabula, Federazione Pro Natura, WWF Italia.

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