Italia Nostra

Data: 26 Febbraio 2020

IMPIANTO CAVE MARRA – GALATONE: Che non si rinnovi l’autorizzazione !

L’Impianto Cave Marra Ecologia S.r.l.,sito nel Comune di Galatone al Km 2,00 della S.P. n.41 Galatone-Galatina, dal 2010 svolge la “messa in riserva e deposito preliminare di rifiuti da raccolta differenziata, R.U.P. e speciali, pericolosi e non” e ,dal 2015, accoglie ulteriori codici e una stazione di trasferenza FORSU (frazione organica rifiuti solidi urbani). A partire dal 2007, tre anni prima che fosse autorizzato, l’impianto è stato oggetto di contestazioni, polemiche ed esposti per ragioni ambientali, urbanistiche, paesaggistiche e sanitarie di cui questa Associazione si è fatta e continua a farsi portavoce. Per le sorti dell’impianto e – soprattutto – per quelle dei cittadini, si avvicina ora una tappa determinante. Infatti, in data 08 Marzo p.v. scade l’Autorizzazione Unica Ambientale n. 544 del 09.03.2010 (modificata con Determina Dirigenziale n.1663 del 06.10.2015), ragion per cui la Ditta ha – molto probabilmente –  interesse ad ottenerne il rinnovo. Per questo la scrivente Associazione, coerentemente con le posizioni finora  sostenute, il 24 febbraio  u.s. ha inoltrato alla Provincia di Lecce (Autorità Competente) e al Comune di Gala-tone (Autorità Procedente) una dettagliata  istanza preventiva perché venga apposto diniego all’ac-coglimento dell’eventuale istanza che Cave Marra Ecologia s.r.l. potrebbe produrre per il rinnovo dell’Autorizzazione Unica rilasciata dalla Provincia di Lecce con D.D. 544 del 09.03.2010. Il testo del documento riporta argomentazioni oggettive ed elenca cronologicamente fatti ed atti verificabili tra cui i sequestri scattati nel 2007, 2012, 2018 sul sito per gestione illecita dei rifiuti, le Determine Dirigenziali disattese, le criticità progettuali e urbanistiche, i disagi odorigeni provocati dall’impianto e quant’altro. Nel documento si annotano inoltre le evidenze sulla cui ba-se, in data 17.11.2019, la Procura della Repubblica di Lecce ha posto sotto sequestro l’impianto per “gestione dei rifiuti non autorizzata” con i seguenti rilievi: “Balle di rifiuti differenziati esposti alle intemperie sui piazzali maleodoranti. Sui piazzali sono presenti crepe e fessurazioni tali da mettere in conto la possibilità di infiltrazioni dei liquami nel terreno. E poi anche canalette di raccolta delle acque piovane ostruite da rifiuti fangosi. Il tutto in violazione dell’autorizzazione unica rilasciata dalla Provincia il 6 ottobre 2015”.

             L’istanza prodotta sottolinea che, ai sensi dellaL.R. n. 23 / 2015 e come confermato dalla L. R. n. 32/ 2018, i processi di lavorazione che comportano emissioni odorigene devono svolgersi in ambiente“confinato e dotato di adeguato sistema di captazione e convogliamento con successivo trattamento delle emissioni mediante sistema di abbattimento efficace”. Stando alle stesse leggi, il gestore avrebbe dovuto, entro il 2016 richiedere ed entro il 2017 realizzare, l’adegua-mento a detto obbligo. Il sequestro effettuato dalla Procura della Repubblica di Lecce valida, ed anzi aggrava, le forti criticità finora segnalate e rilevate ma ignorate dagli organi decisionali.

            Pertanto, essendo che l’impianto Cave Marra Ecologia srl esporrebbe il territorio e la relativa pianificazione ad ulteriori conflitti sociali e politici e a contenziosi amministrativi e penali, la scrivente Associazione ritine che esso andrebbe delocalizzato, preferibilmente in zona industriale, bonificando e restituendo il sito all’uso agricolo.

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