Italia Nostra

Data: 18 Maggio 2020

Inadeguata gestione dei rifiuti speciali in provincia di Lecce

Con un documento inviato in questi giorni alle autorità competenti (Commissario Europeo per l’Ambiente, Ministro dell’Ambiente, Presidente, Assessore all’Ambiente e Uffici competenti della Regio-ne Puglia, Commissario AGER Puglia, Presidente e Dirigente del Servizio Tutela e Valorizzazione Ambientale della Provincia di Lecce, Prefetto di Lecce) la Sezione Sud Salento di Italia Nostra ha evidenziato una serie di possibili difformità nell’applicazione della normativa vigente in tema di trattamento dei rifiuti speciali, che in Puglia ammontano a circa 10 milioni di tonnellate annue. In mancanza di una corretta gestione di tali rifiuti – 5 volte maggiore di quelli urbani – possono alimentarsi traffici illegali e molto lucrosi per gli operatori e gravemente dannosi per l’ambiente e la salute delle popolazioni (la vicenda della discarica “Burgesi” e dei 600 fusti di Pcb tombati è emblematica). Non a caso la Puglia si colloca al secondo posto in Italia dopo la Campania per reati legati allo smaltimento dei rifiuti.

Per dare corpo a tale situazione l’Associazione ha citato alcuni procedimenti seguiti in questi anni riguardanti le istanze presentate per gli impianti (esistenti o da realizzarsi) della COLACEM di Galatina, ECOLIO 2 di Presicce-Acquarica, FG Ecologia di Neviano, METAPULIA di Lecce, SALENTO RICICLO di Galatina, tutte aziende operanti nel settore del trattamento e/o recupero di rifiuti speciali.

Le presunte irregolarità riguardano l’adeguatezza dei progetti, le modalità di presentazione delle istanze di autorizzazione, le procedure di localizzazione degli impianti, ed in generale le procedure previste nel Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali, il cui testo vigente attualmente è stato approvato con Deliberazione della Giunta Regionale n. 1023 del 19.05.2015 (BURP n. 83 del 16.06.2015).

 La Sezione Sud Salento di Italia Nostra evidenzia come in questi ultimi anni siano stati esami-nati presso la Provincia di Lecce  progetti presentati in modo fuorviante come impianti per il trattamento della FORSU (Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani) per la produzione di compost al servizio delle comunità locali, ma in realtà destinati al trattamento dei più lucrosi rifiuti speciali provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo; vedasi in proposito i procedimenti Metapulia e FG Ecologia, nonché il caso particolarmente eclatante di Salento Riciclo, la cui domanda, presentata per il trattamento di rifiuti urbani, è stata convertita nelle varie fasi del procedimento al trattamento di rifiuti industriali, avendo tra l’altro ottenuto in tal senso l’autorizzazione dalla Provincia (ora sospesa).

Una gestione non attenta dei rifiuti solidi urbani e di quelli speciali, se non è direttamente la causa di irregolarità e illegalità, può tuttavia favorire traffici poco chiari, anche in considerazione della scarsa efficacia del sistema di controllo, che si basa spesso su autodichiarazioni e analisi di parte; Italia Nostra  ha più volte sollevato la questione – anche per iscritto – nei singoli procedimenti cui ha partecipato, senza avere mai avuto alcun concreto riscontro dagli enti competenti.

Pertanto con il documento presentato si spera di aprire un ampio dibattito perché si si affronti adeguatamente una delicata ed importante questione che risulta determinante per una corretta gestione del settore e per tutelare l’ambiente e la salute delle popolazioni.

                                                                                                    Marcello Seclì

                                                                            Presidente Italia Nostra – Sezione Sud Salento

 

per consultare il documento in pdf: ItaliaNostraSezioneSudSalento-EspostoConsiderazioniRichiesteRifiutiSpeciali-12052020

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