Italia Nostra

Data: 5 Luglio 2020

Lamezia Terme e l’acqua: dura denuncia di Italia Nostra

Anche sulla questione acqua Lamezia sembra vivere sempre in emergenza, vedi la paventata ennesima interruzione o riduzione dell’erogazione dell’acqua. Il nostro è sicuramente il Comune delle grandi contraddizioni. Pur essendo il più ricco d’Italia tanto da poter esportarne soffre la penuria d’acqua. Come si può pensare di ridurre e interrompere la fornitura dell’acqua potabile ai cittadini e alle famiglie di Lamezia Terme a volte anche senza preavviso? I disagi sono facilmente immaginabili tanto piu’ per i malati e gli anziani, le persone sole, le attività commerciali. Purtroppo un fatto che si ripete con troppa frequenza.

Agli abitanti di Lamezia Terme il diritto alla regolare e continua fornitura dell’acqua potabile è praticamente negato in tutte le stagioni dell’anno. Il fatto davvero grave e inconcepibile e’ che il diritto fondamentale alla fornitura di acqua viene negato non per l’indisponibilità della stessa ma per decisione di chi è preposto a garantire la continua erogazione di acqua potabile in ogni famiglia e attività commerciale, come spiega bene il nostro amico geologo Pileggi. C’è di più: il diritto all’acqua è negato agli abitanti del comune che all’interno dei suoi 162 chilometri quadrati di territorio dispone più di cento sorgenti capaci di fornire quantità d’acqua sufficienti a soddisfare un città con il quadruplo degli attuali abitanti di Lamezia Terme. Solo quattro delle sorgenti presenti: Candiano, Sabuco, Cappellano e Risi possono fornire ogni anno circa 20 miliardi di litri di acqua oligominerale. In pratica la stessa quantità d’acqua che viene immessa nella rete del comune di Catanzaro per fornire ad ogni cittadino residente 617 litri al giorno di acqua potabile.

Sulle variazioni e sulle reali quantità d’acqua fornita giornalmente dalla So.Ri.Cal. ai vari comuni, com’è noto, non c’è adeguata trasparenza. Significativo in proposito è il caso di Lamezia Terme dove, dai pochi e contraddittori dati resi noti anche da “Italia Sicura” emerge una forte variazione della quantità d’acqua immessa nella rete comunale. Si pensi che il volume d’acqua fornita era di 13 milioni di metri cubi nel 2010. Dopo due anni, nel 2012 la quantità si dimezza e viene indicata pari a 6, 631 milioni di metri cubi. Mentre nel 2015 viene quantificato in 9,8 milioni di metri cubi. Confermiamo tutte queste serie considerazioni del geologo Pilegg

Il problema della fornitura idrica non può continuare ad essere trattato con sufficienza. L’acqua è una riccnezza ed un patrimonio da tutelare e valorizzare e soprattutto garantire. Non vogliamo ripetere le le tante considerazioni espresse sulla tutela del più ampio patrimonio culturale storico artistico della nostra città. La risorsa acqua va gestita in maniera seria perché l’acqua è vita e come tale va garantita a tutti e sempre. Una buona somministrazione deve saper gestire 3 programmare. Non possiamo sottostare a chi ha dato ampia prova di incapacità e poca trasparenza. L’acqua è un bene della collettività e la gestione deve essere pubblica. Senza tergiversare ulteriormente. L’acqua non può essere distribuita a “sprazzi e bocconi”.

Giuseppe Gigliotti

presidente Italia Nostra Lamezia Terme

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