Ai Castelli Romani la crisi idrica si tocca con mano, il Lago Albano si è abbassato di 7,5 metri, il Lago di Nemi di 6, consumate in 30 anni le risorse idriche superando di più del 10% il livello di sostenibilità annua. Ormai le falde acquifere si sono abbassate di centinaia di metri ed i laghi sono al minimo storico .
“Le risorse idriche si stanno prosciugando a causa sia del consumo del suolo sia della popolazione residente – sottolinea Enrico Del Vescovo, presidente Italia Nostra Castelli Romani – che supera di gran lunga quella che può sostenere il territorio. Non è stato l’aumento naturale della popolazione, ma le continue speculazioni edilizie che hanno portato nuovi abitanti ai Castelli Romani a causare questa situazione.”
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