In questo momento il lavoro e il futuro dei giovani sono la vera priorità del Paese. Ciò che invece appare sempre più evidente è l’assoluta non considerazione delle problematiche e tematiche collegate realmente ai temi del governo del territorio: l’urbanistica, l’ambiente, l’energia, i beni culturali, il diritto all’informazione. Quello che non viene considerato è che questi temi sono tutti importanti fattori collegati alla governance del territorio e la cui dialettica può consentire la creazione di migliaia di posti di lavori e produrre una vera riqualificazione ambientale e d’immagine della Regione Lazio.
Non è casuale che siano temi sui quali da più di cinquant’anni dibatte il cd. “ambientalismo” e che da cinquant’anni vengono analizzati e proposti con sfumature e letture diverse collegate sempre però ai concetti di tutela e di valorizzazione. L’aspetto più interessante è però un altro: dopo cinquant’anni i cittadini, e i comitati che li rappresentano, sono in prima linea con gli ambientalisti, per difendere i famosi “beni comuni” (al primo posto il paesaggio, il patrimonio monumentale, i musei, i parchi…) irrinunciabili. Oggi, che il Lazio viene chiamato nuovamente ad eleggere i suoi amministratori chiediamo che venga dato il dovuto peso e impegno a trasformare gli obiettivi di “buon governo” collegati a questi ambiti d’intervento nel vero motore di rilancio della nostra economia regionale, un’economia che potrebbe essere basata sulla bellezza proprio di quel Paesaggio storico, urbano e agrario , della conservazione del Patrimonio culturale e monumentale, delle aree protette… (continua a leggere il documento)