Com’è possibile aver permesso il taglio di alberature in un sito della riserva naturale regionale “Decima-Malafede” vincolato dalle leggi vigenti?
Quello che è accaduto in questi giorni nella Macchia di Capocotta rende evidente il totale disinteresse della Regione Lazio per la tutela dei Parchi e delle Riserve Naturali Regionali di Roma. Il Presidente Zingaretti, invece di ristabilire quanto prescriveva la Legge Regionale istitutiva dell’Ente Roma Natura, ha continuato la pratica di deroga (come in tutti i Parchi regionali Laziali) della precedente Presidente Polverini che, nel 2011, aveva nominato, con una motivazione assurda, Commissari dovunque invece dei Consigli Direttivi richiesti dalla legge regionale n. 29/1997.
Il Presidente Zingaretti ha continuato questa pratica, sostituendo solo i Commissari precedenti con persone di sua fiducia portando a giustificazione l’intenzione di modificare la legge regionale entro il settembre 2014. Poi ha prorogato a settembre 2015. Oggi l’attuale Commissario di Roma Natura, intervistato dalla Cronaca romana di un quotidiano alla domanda sul rilascio del nulla osta al taglio: “E lei perché non si è opposto?”, risponde: “Perché non posso influenzare le scelte degli uffici tecnici”. Dopo tale dichiarazione cosa aspetta il Commissario a dare le sue dimissioni?
Quanti altri nulla osta illegittimi sono stati permessi dai Commissari degli altri Parchi? Se il taglio di numerose alberature, tra le quali risulterebbero querce e pini di 40 cm di diametro, verranno confermate dal Corpo statale della Forestale, al quale Italia Nostra Roma chiede di fare un sopraluogo, l’area va sequestrata e deve intervenire la magistratura per individuare i responsabili.
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