Italia Nostra

Data: 31 Luglio 2014

Uno stadio per la “Roma”, ma non contro la città

Aumentano le criticità sulla proposta di Tor di Valle e non vengono ancora date risposte alle tante incognite di questa scelta e di tutte le sue gravi conseguenze 

Domani, sembra, si conoscerà, con i pareri nella Conferenza dei servizi sul progetto di fattibilità per il nuovo stadio della “Roma”, il futuro di quest’opera sempre più contestata. Italia Nostra chiede al Comune che prevalga il vero interesse pubblico di una città che vede ancora irrisolti tanti suoi problemi e non può sostenere un’altra scelta sbagliata sul tipo di quelle fatte per la Nuvola all’Eur o per la Vela di Calatrava. Non si può utilizzare il giusto desiderio dei tifosi romanisti per un loro stadio per dare il via ad una grande operazione speculativa che non ha nulla a che fare con lo sport.

Si elencano di seguito tutte le criticità emerse finora:

– sembra che potrebbe essere revocata la vendita dell’area dalla Soc.Sais (fallita) alla Eurnova. L’udienza per la verifica della situazione debitoria è fissata per il 14/12/2014;

– è stata resa pubblica la notizia che lo stadio non sarà di proprietà della “Roma”che ne sarà solo usufruttuaria per le sue gare. Ma forse dovrà pagare anche un affitto?

– i costi che dovrebbe subire la città per avere le opere pubbliche richieste dal Comune sono inaccettabili. Circa un milione di metri cubi da compensare chissà dove;

– le stesse opere per la mobilità richieste non riusciranno a risolvere i problemi che nasceranno per il traffico;

– non si accenna mai al problema del depuratore esistente nell’area. Come verrà risolto?

– non si rendono ancora note le soluzioni sulla sicurezza da garantire in caso di emergenze improvvise (come ad es. scontri tra tifosi, o allagamenti ecc.) considerando che l’area stretta tra il Tevere e la via del Mare e via Ostiense non offre vie di fuga;

– in questi ultimi giorni si è presentato anche il problema dei parcheggi insufficienti, ecc.

Per Italia Nostra esistono poi i problemi dell’esistenza dei vincoli paesaggistici e dei documentati rischi idrogeologici che sembrano non interessare nessuno e che, come spesso è avvenuto a Roma, potrebbero essere cancellati dalla Regione Lazio con l’avvallo dei due Ministeri dei Beni Culturali e dell’Ambiente con la scusa del grande “interesse pubblico” dell’opera. Questo è già avvenuto per i Mondiali di nuoto e si chiedeva di ottenere con la richiesta (poi per fortuna non fatta) di candidatura la Capitale per le ultime Olimpiadi.

 

Info: 338.1137155

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