Italia Nostra

Data: 19 Dicembre 2013

Osservazioni al progetto SUA di Preli (Comune di Chiavari)

Le associazioni Italia Nostra e Legambiente del Tigullio hanno depositato il 16 dicembre osservazioni al SUA relativo all’area Preli ex-cantieri navali. Si riassumono i motivi per i quali le associazioni esprimono contrarietà al progetto:

– è BRUTTO. Il richiamo a linee fluttuanti, a onde e al verde che collega mare e collina non riesce a mitigare e mascherare questa triste realtà.

– essendo una storia annosa (ed è ancora pendente un ricorso), il progetto risulta antecedente al PUC in redazione. Tuttavia, dato che il PUC considererà la configurazione della parte a mare di Chiavari come unitaria, comprendendo anche un piano del colore, così come presentato potrebbe essere un ostacolo agli intenti di ricomposizione del fronte mare espressi dagli estensori del PUC.

Poichè l’area è confinante e coinvolta con la Colonia Fara, essendo in parte occupata dal teatrino demolito, si osserva come logica vorrebbe che si procedesse ad un piano unitario di riqualificazione, anche modificando il progetto variante SUA, che così come è risulta totalmente estraneo alle caratteristiche dell’ambito.

La fase delle osservazioni dovrebbe proprio servire a questo.

– il carico edilizio appare eccessivo. Il Comune ottiene in cambio come oneri molto poco: 278 mq posteggi lungo via Preli; 860 mq la passeggiata pedonale e ciclabile; il recupero del muro antisbarco. Perde il teatrino, precedentemente destinato a usi sociali/pubblici, e ora commerciale.

– il teatrino ricostruito similmente a quello demolito è l’unica cosa buona del progetto. Chiavari presenta ai due estremi del Lungomare due opere di architettura razionalista, il Lido e la Colonia Fara, che potrebbero costituire un itinerario storico-architettonico molto interessante, cui si può unire questa ricostruzione (nella consapevolezza che non si tratta di opera autentica).

– le sagome dei palazzi, coi balconi aggettanti a rientrare, ricoperti di lamierino forato verde, ottengono un effetto opprimente, torrido d’estate e facilmente alterabile dal salino. Il fungo, chiosco con gambo metallico e copertura “a elica” sopra l’areazione dei parcheggi, è in linea con tale effetto. Le due piste parallele, pedonale e ciclabile, coperte a tratti da cerchi in lamierino metallico forato verde rame, disposti di sguincio, di raggio 1,80 m. Questi affari “fluttuano nello spazio, danno dinamismo al percorso, ecc”. Il materiale sotto il sole creerà una temperatura insostenibile.

Ci si chiede chi si siederà sulle panchine sotto i cerchi e sotto il chiosco in estate.

–  la delibera CC (relativamente alle opere di interesse pubblico) stabilisce che i lavori sono divisi in 4 lotti, e dovranno essere conclusi in 72 mesi, salvo proroghe, ecc. Si osserva che 72 mesi sono 6 anni!

– i parcheggi interrati, 156 di cui 109 pertinenziali, quasi due per alloggio (che sono 66) impediscono l’attecchire sulla piastra di piante d’alto fusto che mitigherebbero il clima tra i palazzi.

– si ricordano infine i vincoli presenti sull’area.

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