Italia Nostra

Data: 17 Aprile 2014

Tigullio: osservazioni al progetto per il monastero delle Clarisse

Si pubblica lettera inviata dalla nostra Sezione del Tigullio al Sindaco del Comune di Chiavari con oggetto: osservazioni alla delibera C.C. 134/16 dic 13: variante PRG per realizzazione di edificio residenziale nell’area ex-convento delle clarisse; preventivo assenso per procedura ai sensi L.U.R. 36/97 art. 59

Il complesso del monastero delle Clarisse in via Entella a Chiavari, citato come “elemento puntuale di valore” nel PTC Prov. Genova 2002, risulta diviso in due parti:

-la prima, ovvero il convento (benché diviso in appartamenti e privo quindi dello spirito originario), le sue pertinenze, ed una cappella, più la chiesa aperta su via Entella, è stato sostanzialmente tutelato con le opere d’arte che contiene;

-la seconda, cioè il terreno agrario a orti e le fascie pre-collinari ad alberi da frutto e ulivi, è per metà sparita, sostituita da una piastra in cemento adibita a posteggio che copre dei parcheggi sotterranei (pertinenziali). L’uliveto é sopravvissuto. Questa parte è di proprietà di una società immobiliare. Già nel 2005/6 si era parlato di sua trasformazione con realizzazione di edifici e parcheggi.

La proposta variante al PRG da zona G ad A1 e da ME (muro di recinzione del complesso claustrale) a B prevede la costruzione, a margine del lotto pianeggiante asfaltato di un edificio con 20 appartamenti, “mosso” nel fronte e nelle quote, con terrazzzi e un porticato a piano terra, per 4 piani, quota max circa 20 m; garages interrati e parcheggi pertinenziali sulla prima fascia collinare.

La variante urbanistica viene presentata come accettabile/ necessaria per “comprovato interesse pubblico” stante la contropartita del costruttore, ovvero un contributo di 550.000 € per ampliamento e ammodernamento delle vicine scuole “Mazzini” nonchè la conversione degli oneri (non necessari essendo l’area già dotata di servizi) in ristrutturazione di alloggi da destinarsi a E.R.P. per un 8% della slp.

Si osserva: il “comprovato interesse pubblico” non appare tale, stante la somma non ingente e comunque non sufficiente per le migliorie o l’ampliamento necessari alla scuola; mentre la trasformazione distruggerebbe una fondamentale memoria storica, poiché il convento, ora trasformato in appartamenti, ma sostanzialmente conservato, era inscindibilmente collegato ai suoi orti e giardini; e con essa una delle ultime aree verdi pre-collinari della città di Chiavari verrebbe ridotta e coperta alla vista dalla nuova palazzina.

La classificazione G “impianti comunali” se pure presentante un margine di rischio in tal senso poteva essere intesa come continuazione del PU (parco urbano) a monte e mantenimento delle fascie come parco agrario.

Si osserva inoltre: per quanto non ci sia da dire sugli edifici in sè, appare eccessivo spacciare nuove costruzioni residenziali – in un contesto già saturo – come “ nuova lineare quinta edilizia” rispettante “i principi fondativi dell’originale impianto claustrale” con gli “spazi porticati” “i tradizionali valori” ecc.

Quando secondo le pianificazioni “non è possibile saturare l’area con ulteriori insediamenti”; e quando è in fieri il nuovo PUC.

Nè è accettabile la presentazione dell’operazione a monte, ovvero la copertura dei parcheggi sotterranei piantumata con ulivi (su che spessore di terra?) come “restauro del paesaggio agricolo” in continuità con il muro delle clarisse e il loro orto e frutteto.

Dato che le belle parole restano tali e ormai siamo abituati a indoramenti di pillole, si osserva come la variante presenti una somma negativa per i valori urbanistici del centro storico di Chiavari e sia a nostro parere da rifiutare.

per la sezione Tigullio di Italia Nostra

Anna Maria Castellano

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