Dal 15 novembre 2013 è sbarrato per puntellamento di una presunta situazione di instabilità e conseguente pericolosità, il primo tratto, lato ovest, della via Romana di Cavi. Una nostra lettera del 18 novembre 2013 in merito non ha mai ricevuto risposta. Come già detto, si tratta di un muro di fascia molto alto, molto bello e molto antico. Se il muro verrà rifatto con una paratia in cemento armato, si perderà un’altra testimonianza dei terrazzamenti collinari.
Ricordiamo che ci si trova in area vincolata per D.Leg. 42/04 e che è possibile ricostruire il muro con metodi tradizionali. Pochi anni fa un tratto di fascia contiguo a quello in oggetto fu rifatto a secco, utilizzando le stesse pietre per quanto possibile, in modo egregio. Si torna a chiedere dunque di prestare la massima cautela operando su questo tratto e di ricostruire il muro in modo tradizionale, conforme alla struttura di quelli adiacenti lungo la via Romana, se si tratta di lavori promossi dal Comune, o di far sì che questo avvenga se si tratta di lavori da parte di privati. La situazione di blocco si protrae ormai da 10 mesi e non sappiamo quanto potrà ancora durare; si notano segni di trascuratezza lungo il successivo tratto della via Romana, non più transitato. Si protrae di conseguenza il disagio dei residenti, già espresso dai medesimi; e si perde la possibilità di un itinerario piacevole per i villeggianti. Per questi motivi si chiede l’apertura di un passaggio pedonale che ripristini la continuità e la percorribilità della via Romana, a beneficio di tutti coloro che abitualmente la percorrono a piedi.
Per la sezione Tigullio di Italia Nostra, Anna Maria Castellano