Italia Nostra

Data: 5 Giugno 2017

Chiesa Monumentale di San Maurizio a Mantova: segnalazione per la Lista Rossa

Indirizzo/Località: Via Giovanni Chiassi, 35 – Mantova

Tipologia generale: architettura religiosa

Tipologia specifica: chiesa

Configurazione strutturale: fondata nel 1613-1616 dall’Ordine dei Teatini con annesso convento (ora caserma dei Carabinieri), la chiesa dedicata ai santi Margherita e Maurizio, è stata edificata con donazioni dei Gonzaga

Epoca di costruzione: sec. XVII

Uso attuale: stato di degrado e abbandono. L’importanza architettonica e per il pregevole patrimonio pittorico che conserva al suo interno

Uso storico: luogo di culto

Condizione giuridica: proprietà pubblica

Segnalazione: del 10 aprile 2017 – segnalazione della Sezione di Mantova di Italia Nostra – mantova@italianostra.org


Motivazione della scelta: 
La chiesa barocca di San Maurizio è di proprietà dello Stato, data in consegna alla Soprintendenza locale per l’importanza architettonica e per il pregevole patrimonio pittorico che conserva al suo interno. Restaurata agli inizi degli anni ’80 e riaperta al pubblico da Italia Nostra, è stata richiusa causa l’ultimo terremoto del 2012, è stata lasciata priva di manutenzione ordinaria e abbandonata al degrado.

Storia e architettura –  Fondata nel 1613-1616 dall’Ordine dei Teatini con annesso convento (ora caserma dei Carabinieri), la chiesa dedicata ai santi Margherita e Maurizio, è stata edificata con donazioni dei Gonzaga e di molte famiglie mantovane. La fabbrica secentesca di Antonio Maria Viani è stata completata tra il 1725 e il 1731 dal Borsotto, con l’aggiunta di due cappelle, la ricostruzione della cupola e il perfezionamento facciata. E’ stata chiesa castrense (1808-1814) durante l’occupazione francese con il titolo di San Napoleone. L’interno, a navata unica con cappelle laterali, presenta uno spazio architettonico che si dilata nel transetto, sormontato da cupola ellittica. Le pareti delle cappelle e del presbiterio sono decorate con pregevoli forme a stucco.

Arredo pittorico – Le grandi tele che decorano le cappelle laterali e il presbiterio, sono un’importante documento dell’arte seicentesca a Mantova con veri capolavori come “Il martirio di santa Margherita” e “L’Annunciata” di Ludovico Carracci, tele del suo allievo più quotato, Lucio Massari, e del noto pittore bolognese Lorenzo Garbieri. Agli ultimi decenni del XVII secolo sono documentate le sette grandi tele del presbiterio dipinte dal fiammingo Giacomo Denys, con una riconoscibile veduta della città di Mantova, all’interno di uno schema compositivo di evidente derivazione rubensiana. Riferibili al quarto decennio del Settecento sono due tele del grande artista mantovano Giuseppe Bazzani.

Il restauro recente (anni’80), con il contributo di Giuse Pastore allora presidente di Italia Nostra, ha interessato la facciata, la copertura, gli interni e l’apparato pittorico. Visitata da molti turisti, è stata utilizzata dai Carabinieri per funzioni religiose, da Italia Nostra per concerti e conferenze e da “Festivaletteratura” per eventi culturali. L’abbandono inizia nel 2007 con la chiusura al pubblico per assurdi problemi sindacali e per la cessazione della manutenzione ordinaria che consisteva principalmente nella pulizia della copertura. Ora il guano e le carcasse dei piccioni morti otturano gli scarichi pluviali, con conseguente entrata di acqua nelle cappelle (proprio dove sono collocate le tele). La chiusura definitiva avviene nel 2012 per alcuni danni causati dal terremoto.

Il progetto di recupero, utilizzo e tutela prevede investimenti per la sistemazione dei danni del terremoto, la manutenzione della copertura, il restauro degli intonaci danneggiati dall’umidità e la messa a norma degli impianti, che la Regione Lombardia ha in corso di definizione. La tutela va affidata come ora alla Soprintendenza a cui lo Stato deve garantire la copertura necessaria alla manutenzione ordinaria. Vi si potrebbero tenere cerimonie religiose per i Carabinieri e altre forze armate ed eventi civili. L’apertura parziale, ad opera di volontari della cultura di Italia Nostra ed altre associazioni, sarebbe poi molto apprezzata dai visitatori che ora si stupiscono di trovare chiuso un monumento citato dalle guide turistiche.

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