Il 22 ottobre scorso a Mantova si è svolto un convegno su Antonio Cederna che ha visto relatori d’eccezione, quali il direttore di Palazzo Ducale arch. Stefano L’occaso, il soprintendente per Mantova Cremona e Lodi, dr. Gabriele Barucca, l’Arch. Antonio Mazzeri della soprintendenza, lo storico Dr. Riccardo Maria Braglia, l’Arch. Giulia Bressan della soprintendenza di Mantova, l’Arch. Mauro Mariotto del direttivo di Italia Nostra Mantova oltre che la dr.ssa Anna Grazia Bertelli e il Presidente di Italia Nostra Mantova Arch. Ernesto Cristiano Morselli. Al convegno sono stati proiettati filmati della vita di Antonio Cederna molto emblematici e significativi, oltre ad una performance che ha preso spunto dalla trasmissione “le interviste impossibili” per attualizzare un’intervista “impossibile” con Antonio Cederna.
Pubblichiamo a riguardo un breve scritto dell’Arch. Ernesto Cristiano Morselli, Presidente di Italia Nostra Mantova:
ANTONIO CEDERNA A CENT’ANNI DALLA NASCITA
Mantova 22 ottobre 2022
Antonio Cederna, nasce a Milano il 27 ottobre del 1921 e muore a Sondrio il 27 agosto del 1996. Si laurea in Lettere classiche a Pavia nel 1947 e consegue nel 1951 il diploma in Archeologia alla Scuola di Perfezionamento di Roma. Gli interessi personali ed i suoi primi impegni pubblici si indirizzano verso problematiche inerenti alla salvaguardia del territorio, dell’ambiente, dei centri storici e dei parchi cittadini; i suoi studi e le sue passioni sfociano in ripetute campagne di stampa con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica verso la protezione dell’intero patrimonio culturale italiano.
È un fine intellettuale, rivestendo il ruolo di giornalista, ambientalista e politico, è anche un attivo militante di Italia Nostra, fondata nel 1955, e di cui diventa consigliere nazionale dal 1960. Inoltre dal 1980, fino alla scomparsa, è stato presidente della Sezione Romana.
Riveste ruoli politici di prestigio, come consigliere comunale di Roma e parlamentare nazionale della Sinistra indipendente.
Attraverso questi incarichi contribuisce alla stesura di importanti leggi per la difesa del territorio e la tutela del patrimonio naturale, come la legge per Roma Capitale e la Legge Quadro sulle aree naturali protette. Per un triennio è anche Presidente del Consorzio dell’Appia Antica. È considerato il padre del movimento ambientalista e di tutela nel nostro paese.
Nell’Italia della ripresa economica e della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale, pesanti sono state le minacce al patrimonio artistico, storico e paesaggistico: Cederna fa suo questo problema e denuncia apertamente ed in modo sistematico le attività speculative che rischiano di compromettere l’integrità dei beni culturali e del territorio italiano.
Si prodiga per la difesa dei centri storici di paesi minori, di piccole e di grandi città, attaccati da un’incontrollata e selvaggia speculazione edilizia, dove prevale spesso l’abbandono di ogni concetto di pianificazione urbanistica; si impegna per la tutela dei parchi nazionali e delle coste e, a Roma, si batte per la costituzione del Parco dell’Appia Antica, nel tentativo di salvare una preziosissima area a rischio cementificazione.
Cederna si interessa anche alla salvaguardia delle zone umide quali lagune, paludi, laghi, acquitrini e stagni costieri.
Per circa mezzo secolo ha raccontato l’Italia degli scempi urbanistici, del degrado ambientale e dell’incuria nei confronti del patrimonio ambientale e culturale. Ha scritto su oltre 40 riviste, periodici e testate di quotidiani come: Il Mondo fino al 1966, le riviste Abitare e Casabella, dal 67 all’81, Il Corriere della Sera ed infine tra il 1981 ed il 1996 ha collaborato con il quotidiano La Repubblica e con il settimanale L’Espresso.
Attraverso l’attività giornalistica ha contribuito a stimolare l’opinione pubblica e gli enti pubblici verso la lotta contro l’abusivismo edilizio, gli scempi ambientali, il dissesto idrogeologico, e si è strenuamente battuto per una corretta pianificazione urbanistica, per lo sviluppo dei parchi nazionali e costieri nonché per un’ampia fruizione dei musei e dei beni culturali.
Ha anche pubblicato diversi saggi e libri sulla distruzione del patrimonio artistico, storico e paesaggistico italiano, opere che rappresentano energiche e implacabili denunce sulla politica urbana e territoriale del suo tempo.
Proprio considerando la sua copiosa produzione letteraria nasce il progetto di creare una struttura che ne raccolga gli articoli, i saggi e i libri.
Da qui la realizzazione dell’archivio Cederna.
L’intera documentazione copre un arco cronologico compreso tra il 1947 e l’agosto 1996.
Un simpatico e altrettanto significativo aneddoto:
Una dama impellicciata chiese perplessa a uno scienziato ambientalista
«Scusi, ma a che servono i castori vivi?», E lui: «A niente, signora, come Mozart».
Questo aneddoto veniva citato spesso da Antonio Cederna perchè racchiudeva un universo intero e la filosofia del suo pensiero di salvaguardia ambientale e culturale.
Questo è stato Antonio Cederna, una persona di grande spessore culturale, ironico e che amava l’ambiente che lo circondava, dal piccolo borgo alla grande città. Un esempio unico di persona che non ha mai taciuto di fronte ai progetti di distruzione del nostro patrimonio storico artistico, paesaggistico, ma con ostinata cocciutaggine ha sempre affrontato e molte volte vinto il disegno perverso che si stava e si sta perpetrando in Italia.
Italia Nostra apre la sua sezione a Mantova attorno agli anni ’50, presieduta dalla Marchesa Giovanna D’Arco. È infatti nelle stanze del palazzo omonimo che ci troviamo per elaborare le varie iniziative. Così nel 2021 in occasione del centenario della nascita di Antonio Cederna il Consiglio Direttivo della sezione di Mantova, ha avuto l’idea di questo evento in sua memoria per omaggiare una delle figure maggiormente di spicco non solo del panorama culturale italiano ma anche e soprattutto perchè come autorevole voce dell’epoca ha sempre incarnato la Mission di Italia Nostra.
Un’ultima riflessione
Perché ricordare Antonio Cederna?
Per imparare dal suo esempio, per conoscere il metodo, il come non arrendersi, il dover lottare, cercare di evitare le scelte di un urbanistica senza rispetto sia del passato che del presente che del futuro.
Del passato perché la conservazione dei beni che hanno un significato storico-artistico è un dovere, cui consegue un arricchimento culturale di indubbia valenza, sia per la crescita delle nuove generazioni, sia per la presa di coscienza delle nostre radici.
Del presente per una progettualità rispettosa del passato e che sia coerente con l’uso di materiali non inquinanti, riguardosi della natura e quindi dell’uomo.
Del futuro perché scelte urbanistiche sollecite nei confronti dell’individuo per una migliore vivibilità legata agli spazi, alle infrastrutture, alla scelta dei materiali ecocompatibili, alla natura, siano la base di una nuova progettualità.
Le persone come Antonio Cederna ci hanno insegnato e ci insegnano a monitorare qualunque intervento sia pubblico che privato, con lo spirito di una critica costruttiva ma decisa!
***
clicca sulle immagini per ingrandirle