Prosegue con pervicace determinazione l’opera di distruzione di tutte le residuali aree libere del territorio cittadino. Così, dopo avere consentito la scomparsa dal panorama urbano di alcuni splendidi esempi di architettura civile e di archeologia industriale con il contiguo fascinoso apparato vegetale (leggasi lottizzazione di Via Firenze e Complesso del Sacro Cuore già ex Unes –Enel), si preannunciano ulteriori interventi di espansione edilizia nell’area Ex Carbon, già una volta indicata come spazio destinato a verde per rispettare i parametri minimi necessari per la programmata espansione edilizia della città, mentre è ormai solo un pio ricordo gran parte dell’area contigua all’Istituto Tecnico Agrario, che si prestava ottimamente per la realizzazione di un Parco Urbano di accettabili dimensioni e di cui la città è drammaticamente priva.
D’altronde non va dimenticato che sullo sviluppo della città pende drammaticamente la spada di Damocle dell’eventuale riproposizione di quanto stabilito dalla variante urbanistica approvata per il cosiddetto Centro Direzionale per l’area che si estende dalla Stazione Ferroviaria sino all’Edificio dell’Aci. Si trattava di una cubatura stratosferica, con la previsione di stecche alte oltre sei piani che avrebbero occupato l’intera area edificabile, consentendo, sembra, la costruzione di edifici in grado di ospitare un numero esorbitante di abitanti (6000, forse?), cosa che potrebbe essere resa ancora possibile dall’eventuale e già una volta proposta modifica del provvedimento, teso a prevedere insieme alla destinazione direzionale, quella commerciale e residenziale… (leggi tutto il documento)