Ancora una volta ci vediamo costretti a segnalare una situazione di degrado presente nel centro storico cittadino. Si tratta delle condizioni indecorose della facciata del Palazzo Ferri, elegante costruzione con un bel portale e un cortile interno simile a quello di tanti altri edifici che rendono particolarmente ricca la struttura architettonica della città, ubicato in Corso Mazzini accanto alla locale sede della Banca Nazionale del Lavoro. E’ proprio la facciata, resa particolarmente preziosa dalle decorazioni-graffiti realizzati nel 1880 dal valente artista Domenico Ferri(1) e da Nazareno Orlandi, l’elemento che distingue questo prestigioso palazzo. Questi graffiti di notevole pregio e che assumono una particolare importanza per la singolarità dell’episodio in una città in cui prevalgono per lo più facciate caratterizzate dalla presenza del prezioso e cangiante travertino locale, stanno progressivamente cadendo e se non si troverà il modo di bloccare questo processo che appare per certi versi irreversibile, degli stessi resterà solo il ricordo conservato, fortunatamente, nelle foto che hanno nel tempo riprodotto il progressivo degrado della loro condizione.
L’aspetto più grave della vicenda è rappresentato, peraltro, dalla situazione di pericolo che il distacco dell’intonaco dalla facciata può rappresentare per qualche malcapitato frequentatore del Corso o cliente dei negozi e esercizi ivi presenti. La segnalazione vuole essere pertanto un invito all’Amministrazione Comunale perché si interessi della vicenda, contattando la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche per individuare insieme le modalità più corrette ed efficaci che consentano, nell’immediato, il blocco del progressivo degrado delle decorazioni e, poi, l’eventuale ripristino delle parti manomesse e scomparse, o altre forme di intervento che, a parere degli esperti, siano meglio rispondenti alle esigenze del caso. Tutto ciò nella sicura convinzione che la facciata e le decorazioni, già di notevole valore estetico di per sé, assumano un valore ancora maggiore per la citata singolarità dell’episodio e per rappresentare, in maniera validissima, il livello culturale di un periodo storico della nostra città, quando la classe dirigente, dotata di una alta sensibilità , sovente, in uno spirito di sana competizione, realizzava opere di grande valore architettonico, urbane e artistiche, in luogo dell’ edilizia di mero consumo che ha caratterizzato la produzione seriale degli ultimi decenni. Conservare queste memorie diventa quindi indispensabile. Siamo certi che la Soprintendenza vorrà sulla base di questa segnalazione effettuare una approfondita indagine sul valore delle decorazioni e dell’edificio al fine di adottare i provvedimenti di tutela che il caso richiede, dovendosi a nostro sommesso parere ritenere che il bene di cui trattasi sia sicuramente meritevole della dichiarazione prevista dall’art 13 del Codice dei Beni Culturali in quanto presenta , per i tutti motivi sopra illustrati, l “ interesse artistico e storico….particolarmente importante” di cui al terzo comma lettera a) dell’art 10 del Codice stesso.
Il Presidente della Sezione di Italia Nostra
Prof.Gaetano Rinaldi
(1)-Domenico Ferri ( 1857/1940), originario di Castel di Lama (AP), allievo di Domenico Morelli,dopo aver aderito inizialmente alla scuola verista di ispirazione napoletana, si orientò nella maturità artistica verso l’Art Déco. Professore dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, fu successivamente Professore della Figura presso l’Accademia di Milano. Suoi sono gli affreschi della Sala del Consiglio Provinciale del Palazzo del Governo di Ascoli Piceno. Nella Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno è esposto il commovente dipinto “Il Paganini del Villaggio”.