Italia Nostra

Data: 11 Maggio 2021

Il Pianoro del Colle San Marco: un Parco per Ascoli

E’ notorio che Ascoli, in attesa che venga realizzato il parco  dei corsi d’acqua che circondano la città , è priva sostanzialmente di  un’area verde di accettabile estensione capace di soddisfare le esigenze vitali di una comunità che è costretta ad accontentarsi o di piccoli lembi di giardini o semplicemente della incomparabile visione del verde che esalta da una lato il fascino del Monte dell’Ascensione, dall’altro quello del Colle San Marco. Ma si tratta di una soddisfazione solo visiva e virtuale. Niente a che fare con la pratica possibilità di percorrere in tutta sicurezza viali alberati, di essere affascinati dai colori di un campo di fiori, di commuoversi davanti allo spettacolo di un cigno che scivola elegantemente sulla superficie di un romantico laghetto.

Aree verdi e parchi di cui è possibile il godimento nelle città che ne  riconoscono come fondamentale la  realizzazione per renderli fruibili da parte di tutta la comunità ed in particolare dalle famiglie, dalle donne, dai bambini, dalle persone in età avanzata. Un fatto è certo: le città che scelgono questi percorsi virtuosi  oltre a creare una ambiente denso di fascino creano le condizioni per favorire anche lo sviluppo economico della città. E’ indubbio, infatti, che un ambiente decoroso, una città bella (e quale elemento più del verde e dei parchi urbani esaltano il fascino di un luogo?), come sostiene il Prof. Cervellati, contribuiscono a migliorare il  carattere degli abitanti, a renderli meno aggressivi, più collaborativi, più contenti  di esserne felici cittadini, più produttivi.  Per quanto riguarda la nostra città, pur in un ambiente che favorisce lo sviluppo di una vegetazione lussureggiante e addirittura il gigantismo vegetale, da sempre si è favorita l’occupazione sistematica di tutti gli spazi possibili con la costruzione di edifici, per lo più destinati alla residenzialità, costruendoli sovente direttamente sulle sponde dei corsi d’acqua oppure occupando, come è accaduto per  i giardini progettati dal Prof. Orsini, una parte consistente riducendone drasticamente l’estensione.

Persa l’opportunità di allargare il parco botanico dell ‘Ist. Tecnico Agrario sino all’area di Pennile di Sotto, ormai quasi completamente  occupata da costruzioni, rimane la speranza che si proceda finalmente alla bonifica dell’area Carbon e alla destinazione a verde di una parte del sito. E che, come previsto dal piano Regolatore, si rendano finalmente fruibili le aree contigue ai corsi d’acqua della città. Ma, dobbiamo chiederci, queste luoghi potranno essere frequentati  dalle famiglie, dai bambini, dalle persone anziane, dai diversamente abili  o saranno riservati solo ai giovani prestanti  e agli atleti?

Per fortuna a breve distanza c’è il vasto pianoro del Colle San Marco, con i verdi prati, i viali alberati, il fascino delle cave dismesse di travertino, il paesaggio mozzafiato che si gode  dalle rupi a strapiombo che ne   delimitano  sul lato nord  la parte pianeggiante. Quindi è  evidente la necessità, al di là delle norme di tutela, di preservare l’integrità di questo autentico tesoro, unico e indispensabile parco in grado di soddisfare le esigenze minime di verde della comunità ascolana.

Per cui appare veramente poco comprensibile che per dotare di una recinzione una villa costruita sul pianoro si sia provveduto  a realizzare dei muri di cemento  che indiscutibilmente arrecano un danno grave al fascino e all’integrità naturalistica del sito, tenuto conto tra l’altro che il Piano Regolatore  da poco approvato prevede che per la zona del Colle San Marco  è autorizzata “la costruzione di recinzione delle proprietà solo con siepi mobili e materiali tradizionali”.

Tenuto conto che avverso la realizzazione del muro di cemento sembra  si siano mossi i privati confinanti con la richiesta della sospensione dei lavori, si è ritenuto comunque opportuno effettuare questa segnalazione per sollecitare un’attenta  attività di controllo e tutela  del  Pianoro di San Marco, tenendo conto della sua estrema fragilità quale angolo naturalistico di irripetibile  fascino e dell’ esigenza della sua integrità per la sua  fondamentale importanza paesaggistica  e quale parco  fruibile non solo  dalla comunità ascolana, ma anche dai numerosi turisti che rimangono incantati di fronte a tanto splendore. Comunque, qualunque sia l’esito degli  accertamenti che si riterrà di effettuare, si  ritiene che debbano essere adottati tutti i provvedimenti  possibili per rimarginare la ferita inferta al sito.

                                                                                              Il Presidente della Sezione

                                                                                                    (Prof. Gaetano Rinaldi)

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