Non poggiavano sulle sabbie mobili le preoccupazioni sulle modalità di utilizzazione dell’area contigua alla Chiesa di San Pietro in Castello, quando fu fatto presente che quel sito conservava sicuramente testimonianze pregevoli ed importanti di monumenti e costruzioni sicuramente antecedenti all’attuale conformazione dell’edificio di culto.
Troppo importante, a nostro parere, era il sito di cui trattasi dovendo sicuramente ritenersi che già in epoca romana fu utilizzato proprio per la posizione particolarmente favorevole per la realizzazione di strutture difensive. Strutture successivamente utilizzate durante il periodo di dominazione longobarda. D’altra parte il fatto che si parli di San Pietro “in castello”, giustifica ampiamente questa supposizione.
Ma l’importanza del sito assunse un rilievo ancora maggiore, quando fu ivi realizzata la prima chiesa circa nell’anno mille con annesso il primo episcopio di Ascoli. Importanza confermata dalla custodia nella Chiesa delle spoglie di San Benedetto Martire. Senza dimenticare che proprio per l’importanza della Chiesa, per la sua consacrazione furono invitati vari Vescovi tra cui Sant’Ubaldo Vescovo di Gubbio.
L’attuale struttura della Chiesa, sopraelevata rispetto alla base della precedente costruzione, si deve ai lavori effettuati nella seconda metà del 1400.
L’individuazione dell’antico portale situato a circa un metro al di sotto dell’attuale piano di calpestio conferma la nostra precedente supposizione. E’ da ritenersi che analoghe scoperte dovrebbero o potrebbero esser effettuate in corrispondenza dell’abside.
Un fatto è comunque certo: tutto quanto da noi evidenziato conferma l’inopportunità di destinare una sito così denso di memorie storiche e di presenze archeologiche e monumentali alla realizzazione di un parcheggio per poche auto.
Rimane, quindi, salda la nostra convinzione che il sito dovesse essere utilizzato in maniera più rispettosa di questi pregevoli resti di memorie storiche, con interventi in grado di valorizzarle, previa un sistemica individuazione di tutti i resti degli antichi edifici e delle remote testimonianze di civiltà, inserendone la visione e la fruizione in un progetto di sistemazione, eventualmente simile a quello elaborato ed illustrato da due giovani architetti in un Incontro dalla Sezione dedicato al tema, che prevedeva di destinare l’area alla realizzazione di una struttura idonea a fornire servizi culturali innovativi alla città utilizzando, tra l’altro, in maniera conveniente gli edifici già presenti nell’area, che conservano sostanzialmente la forma dell’antico castello, termine con cui ancora oggi viene indicato il sito stesso e realizzando una sorta di teatro all’aperto con la visione del magico profilo della città di Ascoli e delle rupi del Colle San Marco.
Siamo comunque certi che la Soprintendenza di Ancona, saprà con il consueto attento e meticoloso rigore seguire l’evolversi dei lavori in corso di effettuazione per salvaguardare almeno l’integrità e la valorizzazione dei reperti già venuti alla luce e di quelli che dovessero ancora essere individuati.
Profondamente grati per quanto verrà fatto a tutela di questo importante sito della Città di Ascoli, ringrazia sentitamente e porge distinti saluti.
Il Presidente della Sezione di Ascoli Piceno
(Prof. Gaetano Rinaldi)
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Per saperne di più:
San Pietro in Castello- 23-2-2015
Foto di San Pietro in Castello -Prosta parcheggio 19.06.2019
Appare opportuno allegate la nota elaborata dalla Sezione nel 2015 dove con maggiore precisione furono espresse le perplessità sulla destinazione di un sito così importante alla realizzazione di un anonimo parcheggio.
Riteniamo che prima o poi si comprenderà che l’unica possibilità per la città di assumere il ruolo che le spetta e che merita sia quella delle valorizzazione sistemica di tutte le Testimonianze di Civiltà di cui è ricca.
La Sezione, profondamente convinta delle necessità di imboccare la strada della cosiddetta “ opzione culturale” proseguirà comunque il suo impegno per la realizzazione del Distretto delle Testimonianze di Civiltà delle Terre della Primavera Sacra e della Riviera delle Palme e dei Dieci Parchi Culturali ed Ambientali, individuati come Moduli nel più complesso Progetto del Distretto. Naturalmente nell’ambito dei Parchi proposti, assume fondamentale importanza
per il rilancio del ruolo e della funzione della città IL PARCO CULTURALE ED AMBIENTALE DI ASCOLI, GIARDINO DI PIETRA.
E’ augurabile che prima o poi si comprenda l’esigenza non più rinviabile di intraprendere questi percorsi impegnativi ed esaltanti.
Differentemente continueremo a lamentarci in maniera sterile delle condizioni di crisi della città e del territorio senza peraltro che in fondo al “tunnel” si intraveda qualche tenue luce di speranza.