E’ veramente incredibile la condizione di degrado ed abbandono in cui versa la Pista Ciclo Pedonale realizzata lungo le rive del Fiume Castellano. Probabilmente ottime erano le intenzioni di coloro che hanno realizzare questa importante opera. Infatti si voleva consentire la fruizione di una angolo magico del territorio piceno. Ma non si comprende se, per qualche eventuale errore nella progettazione o per straordinari eventi atmosferici, non è stata mai possibile la piena fruizione della pista. Un fatto è certo attualmente non è possibile percorrere la pista nemmeno a piedi. Infatti si tratta di affrontare i rischi di una vera e propria pericolosa avventura, dovendo superare numerosi ostacoli: alberi caduti sulla pista, frane incombenti, fondo del percorso coperto da detriti, pietre, erba scivolosa. Senza tener conto della completa interruzione del percorso nel tratto finale, in ogni caso nemmeno raggiungibile, per l’erosione e la caduta delle sponde provocate dalla piena del fiume. Non parliamo, poi, dei servizi igienici, peraltro mai entrati in funzione, dove sono stati divelte le porte, i lavabi, i gabinetti, le luci. Insomma un vero disastro. Addirittura anche il ponte in legno realizzato nei pressi della Cartiera Papale, all’inizio della pista, presenta elementi di degrado insostenibile, tanto è vero che sui listelli che formano il calpestio del ponte si sono aperte, per evidente mancanza di un minimo di manutenzione, delle buche che preannunciano la sicura e progressiva distruzione del manufatto.
Non parliamo poi di quello che succede nella parte finale della pista punto di collegamento con la strada di accesso al vicino parcheggio. Qui non potevano mancare e quindi non mancano, tanto per completare l’opera, vari sacchi di immondizia che persone certamente molto civili( ! ) hanno ritenuto di abbandonare in quella zona a dimostrazione imperitura del loro elevato senso civico. Ci chiediamo: è giusto che si siano sprecate tante risorse per realizzare un opera abbandonata poi a questo stato di totale degrado ? E’ proprio in questa maniera che si intende rilanciare l’immagine della città e del territorio?
Se un visitatore per disavventura, attratto dal fascino del luogo e magari anche dalle immagini pubblicate sul Calendario che Italia Nostra ha voluto dedicare proprio al fascino dei Sistemi fluviali del nostro territorio, dovesse avventurarsi nella zona ed iniziare a percorrere la pista, che idea si potrà fare della città di fronte alla visione di tanto degrado ? E’ probabile che la nostra segnalazione possa apparire segnata da un velo di eccesivo pessimismo. Ma non possiamo fare altrimenti considerando l’impegno che stiamo ponendo per la valorizzazione sistemica di tutte le Risorse e delle Testimonianze di civiltà del nostro territorio e certamente la visione e le condizioni della Pista infliggono una ferita mortale al fascino di luoghi e siti, che rappresentano indiscutibilmente l’apice di queste Risorse. E’ per questo che ci auguriamo che le autorità ed amministratori ai vari livelli di competenza e responsabilità pongano il massimo impegno per trovare una soluzione a questa incredibile situazione creando le condizioni per un superamento delle criticità che hanno impedito il completamento della pista ciclopedonale, per eliminare gli ostacoli che non consentono nemmeno di percorrerne la parte realizzata, per ripristinare l’integrità e la piena funzionalità del ponte, per eliminare i sacchi d’immondizia che contribuiscono ad aggiungere degrado al degrado, rendendo così fruibile e presentabile un angolo veramente straordinario del nostro territorio.
Certi di un efficace e sollecito riscontro positivo alla nostra segnalazione, ringraziamo sentitamente.
Il Presidente della Sezione di Italia Nostra “William Scalbroni”
( Prof .Gaetano Rinaldi )