In questi giorni continuano gli incontri in 2^ Commissione Comunale, presidente Benaducci, per arrivare alla definizione dei limiti accettabili del rumore nella nostra città, con particolare attenzione ai rioni storici di Ancona, dove ancora resiste una schiera di residenti, nonostante ogni difficoltà. In tale quadro certamente non rappresenta un “punto di incontro”, tra le esigenze dei residenti e le attività commerciali interessate (al contrario di quel che afferma la Confcommercio di Ancona), l’ampliamento dell’orario di esecuzione della musica fino alle ore 2 di notte con deroga fino a 25 giorni/annui per esercizio e la elevazione del limiti a 85 decibel. Pensare che elevare il rumore nel centro cittadino (e non solo) sia un modo di trattenere i giovani è un pensiero diseducativo, oltre che offensivo per gli stessi.
Ogni sito vive un proprio “spirito dei luoghi” e certamente è ridicolo pensare che un elevato livello di rumore sia un elemento di qualità per i nostri centri urbani, a maggior ragione per il Centro Storico di Ancona. Preso atto delle numerose perplessità sollevate recentemente anche dall’ARPAM, Servizio Radiazioni e Rumore, riteniamo doveroso che prevalga l’interesse pubblico alla tutela della salute e del decoro urbano, ben rappresentato dalle osservazioni avanzate dai cittadini del centro storico e dalla Associazione CIVES. Peraltro come noto, è obbligo del Sindaco (e quindi della amministrazione Comunale) adottare tutti i provvedimenti necessari atti a ridurre le emissioni rumorose.
E la musica a tutto volume rappresenta indubbiamente una emissione rumorosa in un centro abitato, per di più a valenza storico culturale come Piazza del Papa e dintorni.
Ancona, 14 luglio 2011
IL CONSIGLIO DIRETTIVO