Italia Nostra

Data: 10 Marzo 2012

Nuova cementificazione a Loreto?

Nel momento in cui a livello nazionale parte il “censimento del cemento” – su iniziativa del “Forum Italiano dei Movimenti per la Terra ed il Paesaggio” a cui Italia Nostra aderisce – e la pubblica opinione è sempre più convinta della necessità di salvare il paesaggio e tutelare il territorio da non necessarie e deturpanti urbanizzazioni, sembra incredibile che a Loreto si continui ad autorizzare la cementificazione di altre aree verdi e agricole soggette a vincoli ambientali. Già un anno fa l’associazione “Ambiente da Salvare” di Loreto aveva contestato come nel piano di recupero dell’antica fornace Hoffman di Montorso (al confine di Porto Recanati) – che prevede la ristrutturazione del vecchio opificio censito dalla Regione tra i manufatti di archeologica industriale – fosse consentita anche la “realizzazione di un nuovo villaggio residenziale su uno dei lembi naturali ancora intatti del territorio lauretano”.

Il Comune di Loreto, con delibere nn. 16 e 17 del 31.01.2011, adottate su richiesta della ditta proprietaria dell’area, ha provveduto a modificare, riducendoli, gli ambiti di tutela dei versanti previsti dal Piano Regolatore Generale (PRG) in adeguamento al Piano Paesistico Ambientale Regionale (PPAR), in modo da eliminare il vincolo di inedificabilità, su una zona interessata dalla lottizzazione, sostenendo che la pendenza dei terreni non sarebbe stata del 30%, come da documentazione del PRG, ma inferiore (25%? 28%?). A distanza di un anno il progetto ha fatto passi avanti con la approvazione della delibera di consiglio comunale n. 114 del 30.11.2011 che prende atto del parere favorevole espresso sulla riduzione dell’ambito di tutela dalla Provincia di Ancona, che però ha richiesto integrazioni al fine di accertare che restino escluse dalla edificazione le porzioni di area con acclività superiore al 30% (inedificabili secondo il PPAR).

In attesa del piano attuativo non si hanno notizie se proceda anche il recupero della fornace, con quali fondi e per quali usi; area della fornace peraltro fatta oggetto in passato di sequestro giudiziario penale per inquinamento del suolo da idrocarburi. Italia Nostra contesta che in un Comune dove la domanda di abitazioni è crollata e l’offerta ha raggiunto la saturazione, si continui a perpetrare la cementificazione di aree verdi e agricole, per di più in un’area così critica per problemi geomorfologici e di inquinamento risolti(?), senza la effettuazione di una Valutazione Ambientale Strategica.

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