Dopo un periodo di silenzio, il Commissario del parco del Conero lancia un’intensa campagna stampa per confutare l’esistenza di conflitti d’interesse sul piano di recupero del complesso delle grotte del Passetto in cui il commissario è coinvolto nel duplice ruolo di progettista e di rappresentante legale del parco.
Il Commissario afferma di non essere incompatibile tra il ruolo di progettista del piano del Passetto e quello di Commissario del Parco che, se il progetto andrà avanti, tale piano dovrà esaminare.
Le dichiarazioni del vicesindaco di Ancona hanno confermato che il conflitto d’interessi esiste e che, per questo motivo, la Regione dovrebbe nominare un secondo commissario del Parco del Conero ad acta.
La genesi di questa situazione è stata il commissariamento del parco del Conero.
La legge, l’esperienza e il buonsenso sono concordi nell’indicare che il parco debba essere gestito attraverso la partecipazione democratica e rappresentativa delle diverse realtà scartando la pericolosa scorciatoia di un uomo solo al comando. Lasciare in sospeso un ente così delicato, puntando sulla responsabilità del personale e dei volontari è ingeneroso per i diretti interessati e per la collettività marchigiana. Conosciamo bene la professionalità del direttore e dei suoi collaboratori e proprio per questo è opportuno che possano confrontarsi con un consiglio pluralista e un presidente pienamente legittimato, come prevedono normativa statale e regionale. Una fase transitoria che doveva durare al massimo novanta giorni, come previsto inizialmente dalla Giunta Regionale con delibera 1288 del 30 ottobre 2017, non è ancora terminata a causa delle divergenze tra Regione e comuni del parco. La proposta di legge che dovrebbe chiudere questo lungo periodo di oscurantismo democratico, attende da quasi sei mesi il voto del consiglio regionale. Questa fase di commissariamento deve finire subito e meglio sarà per tutti quelli che hanno a cuore il Conero.
Circolo “Il Pungitopo” di Legambiente di Ancona
Sezione di Ancona di Italia Nostra