Per risolvere il problema del riscaldamento globale, il Premio Nobel per la pace Wangari Maathai ha proposto di piantare un miliardo di alberi in un anno. Recentemente a Londra un platano monumentale a Berkeley Square è stato valutato un milione di euro. Claudio Abbado come compenso per tornare dopo 23 anni a dirigere alla Scala ha chiesto e ottenuto che fossero piantati 90.000 alberi nel centro di Milano. Che stile! Sembra di essere su un altro pianeta. A Pesaro invece si decide di abbattere 250 alberi e si chiede il consenso delle associazioni ambientaliste che partecipano al tavolo di collaborazione sul verde pubblico. Italia Nostra per protesta abbandona la consulta per la protezione della natura. Non è accettabile l’abbattimento di 250 alberi deciso sulla base di una presunta instabilità, per la cui certificazione sono stati addirittura chiamati due forestali e due agronomi. Guarda caso, tra le specie arboree destinate al taglio ci sono anche 15 lecci e tre pini in viale della Liberazione, esattamente dove Pesaro Parcheggi , società partecipata dal comune di Pesaro, intende costruire un parcheggio sotterraneo per vendere box ai privati e realizzare qualche stallo, naturalmente a pagamento. Si tratta di un vero e proprio scempio ambientale e urbanistico. E’ intollerabile perdere un patrimonio arboreo di tale rilevanza che conta oltre novanta tra lecci, pini e altre essenze, anche se per ora si parte con i primi diciotto (ma quattro maestosi esemplari sono già stati sacrificati alla rotatoria di porta Rimini), per assecondare quella che si configura come una vera e propria speculazione edilizia… (leggi tutto il comunicato)
Italia Nostra
Pesaro: l’uscita dal tavolo sul verde pubblico
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