Per “paesaggio” oggi si intende non solo il contenuto principale di un territorio definito (sia esso natura, economia, centro abitato o altro) ma l’insieme degli elementi che lo caratterizzano, compresi quelli non coerenti con l’identità prioritaria e prevalente. Si parla dunque di paesaggio naturale dove prevale su tutto la natura, di paesaggio agrario o industriale ove prevale una o l’altra attività economica, e così via.
Accade molto spesso che vi siano elementi in contrasto o persino negativi per l’aspetto prevalente e che quindi occorra intervenire se lo si vuol preservare e respingere le minacce all’equilibrio e alla sua identità.
La Convenzione Europea del Paesaggio (anno 2000) è fondata sull’idea che il paesaggio rappresenti un “bene”, indipendentemente dal valore che gli si attribuisce; e in quanto “bene comune” (che “vuol dire investire sul futuro e preoccuparsi della comunità dei cittadini” S. Settis 2013) comunque deve essere tutelato. Ma oggi è persino superata una visione ferma alla sola conservazione o tutela passiva attraverso il solo strumento del vincolo; occorre invece ragionare in termini di salvaguardia, di tutela attiva e soprattutto di valorizzazione e di gestione del Paesaggio, secondo criteri di eco-sostenibilità… (continua a leggere)